Spazio satira
Frosinone
08.06.2025 - 13:00
I mezzi utilizzati non saranno più quelli piccoli ma quelli da dodici metri
La saga del Bus Rapid Transit si arricchisce di un nuovo capitolo. Dalle nebbie di un progetto tra i più tormentati degli ultimi trent’anni, esce fuori un barlume di luce che prova a donare un po’ di chiarezza.
Dalla seduta del question time di venerdì scorso è emerso che c’è già una linea decisa e pronta a essere realizzata e ce n’è un’altra su cui i progettisti stanno lavorando per risolvere alcune criticità. Quella realizzabile, più o meno brevi manu, ricalca in massima parte quella andata in gara e appaltata e che prevede la partenza dalla rototaria di De Matthaeis, il passaggio su via Aldo Moro, poi via Marittima, approdo a largo Arturo Toscanini, quindi via don Minzoni, via Sacra Famiglia e via Puccini; il ritorno prevede il percorso al contrario (largo Toscanini, via Marittima, via Moro, De Matthaeis). Tutto con il collegamento con la stazione di valle dell’ascensore inclinato.
La seconda linea, in fase di studio, che è un’ipotesi di variante, necessiterà, qualora l’amministrazione Mastrangeli decidesse di andare fino in fondo, dell’approvazione. Questa è la linea che contempla la miriade di deviazioni che allungano decisamente i tempi di percorrenza (che dovrebbero essere di dieci minuti secondo le simulazioni che sarebbero state effettuate) e le cui criticità risiedono principalmente negli spazi di manovra dei mezzi, considerato che, come affermato dal sindaco, si utilizzeranno bus lunghi dodici metri.
«Per me e per quanto dice la legge - commenta in maniera critica il consigliere Anselmo Pizzutelli - vale solamente il progetto approvato, andato in gara e appaltato. Un progetto, tra l’altro monco, perché il percorso nei pressi del sagrato della Sacra Famiglia si interrompe per poi riprendere subito dopo la piazzetta pedonalizzata davanti alla scalinata della chiesa. Quindi i mezzi che fanno in quel punto? Volano? Il dirigente può certificare che quel progetto ha i crismi della funzionalità? Comunque, per tornare al tema principale, tutto il resto, ovvero le presentazioni scenografiche, le chiacchiere dette e fatte circolare sono soltanto ipotesi di variante che poggiano sul nulla e che, in ogni caso, necessitano di un iter autorizzativo che deve essere avviato e poi completato.
E le varianti, altra vexata quaestio, da chi dovranno essere licenziate? Dalla giunta? Dal dirigente competente? In questi mesi ho ricevuto indicazioni contraddittorie: prima a un’interrogazione a risposta scritta mi viene replicato che gli atti di giunta, sotto questo specifico profilo, sono ultronei, poi l’esecutivo approva delibere puntuali su quest’aspetto. Quindi la verità dove sta? Di chi è la competenza sulle varianti?».
«Pure sui percorsi realizzabili, i potizzabili e quant’altro il sindaco la butta in caciara con il risultato che i cantieri sono fermi, che l’opera, se mai verrà realizzata, ha tempi biblici e che nella cittadinanza regna un senso totale di confusione e di assoluta incertezza».
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