Spazio satira
Ferentino
06.06.2025 - 10:00
Il tribunale di Frosinone
Un incubo durato anni, sia durante la convivenza, sia quando la relazione è finita. Picchiata anche durante la gravidanza. Minacciata di essere bruciata viva in auto e di essere buttata dal balcone di casa. Ha dovuto fare ricorso anche alle cure dei medici in ospedale.
Queste alcune delle accuse nei confronti di un trentacinquenne di origine albanese, domiciliato a Ferentino. Vittima una donna di Supino.
Per l’uomo è stato disposto il divieto di avvicinamento alla parte offesa con l’applicazione del braccialetto elettronico. Per la sua difesa si è rivolto agli avvocati Antonio Ceccani e Matteo Salvatori. Fissata l’udienza per il giudizio immediato. Udienza il prossimo 30 settembre nel tribunale di Frosinone.
La ricostruzione
Stando alle accuse, il trentacinquenne, in più occasioni, avrebbe picchiato la compagna con schiaffi e pugni. Presa a schiaffi e fatta cadere anche mentre la giovane era incinta, provocandole diverse lesioni.
In un episodio l’avrebbe afferrata per i capello facendole battere la testa contro il finestrino della macchina e poi contro il cruscotto. Pretendeva continuamente di controllare il cellulare e le chat, la denigrava, la insultava. Ha minacciato anche di buttarla dal balcone di casa e di bruciarla viva dentro la macchina.
Atteggiamenti violenti e minacce proseguiti anche quando la loro relazione è terminata. Sempre in un’occasione avrebbe danneggiato la macchina della donna, frantumando i finestrini. Episodi che hanno provocato nella parte offesa un grave stato di ansia e di timore per la sua incolumità.
L’albanese è finito così sotto accusa per maltrattamenti in famiglia, lesioni e minacce. Disposto il giudizio immediato. L’udienza si terrà nel tribunale di Frosinone, fra tre mesi, il prossimo 30 settembre.
Nei confronti dell’uomo, come detto, disposto il divieto di avvicinamento all’ex compagna con l’applicazione del braccialetto elettronico.
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