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Lavoro e futuro: Cisl a congresso nel Lazio

Ieri l’apertura del XIV congresso regionale a Roma. La relazione del segretario Enrico Coppotelli: «La crescita è un risultato corale. Ora avanti tutta con la partecipazione e con un patto di alleanza»

Lavoro e futuro: Cisl a congresso nel Lazio

Enrico Coppotelli, segretario generale Cisl Lazio

«Oggi inizia il congresso della Cisl in un clima di grande felicità, perché pochi minuti fa è stata approvata in Senato la legge sulla partecipazione. Una proposta di legge che la Cisl, con grande fatica, è riuscita a portare avanti attraverso 400.000 firme». Con queste parole Enrico Coppotelli, segretario della Cisl Lazio, ha aperto il XIV congresso dell’associazione sindacale, al Precise House Mantegna Roma. Ieri la relazione d’apertura del segretario. E gli interventi, tra gli altri, del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, di Monsignor Gianrico Ruzza (membro della commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro della Cei), di Daniela Fumarola, segretaria generale della Cisl. Un congresso ricco di ospiti e tavole rotonde, un congresso che testimonia la centralità della Cisl Lazio.

Significativo il titolo: “Il coraggio della partecipazione”.
Nella relazione Enrico Coppotelli ha toccato tutti i punti dell’attualità economica e sociale del Lazio: la crisi dell’automotive, la desertificazione bancaria che penalizza le aree interne, la fuga dei giovani talenti, il diritto allo studio e alla casa, l’inclusione sociale, la sanità, la sicurezza sul lavoro. Ma anche le nuove sfide lanciate dall’Intelligenza Artificiale. Il segretario ha sottolineato l’aumento degli iscritti, che hanno toccato quota 302.000 persone. Ha spiegato: «In questo congresso non andremo a narrare ciò che è accaduto, ma ciò che abbiamo deciso di far accadere e di governare come sindacato confederale Cisl nel Lazio».

Poi ha rilevato: «Se è vero che la Capitale produce l’ottanta per cento della ricchezza regionale, è anche vero che esiste un altro Lazio, dove Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo insieme hanno un tessuto imprenditoriale di quasi 100.000 imprese, pari al 21,2% del valore regionale, ed un fatturato il cui valore complessivo è pari al 10,2% di quello regionale».
Sul tema della sicurezza sul lavoro Enrico Coppotelli è stato netto: «Le morti di lavoratori e lavoratrici sono uno sfregio alla sensibilità di ciascuno di noi, una strage quotidiana che nel primo trimestre del 2025 ha sepolto già 200 vittime, facendo registrare un inaccettabile +9,9% rispetto allo stesso periodo del 2024». Ha aggiunto: «I dati sulla crisi dell’automotive ci dicono due cose.

Primo, che la situazione sta per esplodere. Secondo, che non c’è più tempo perché vanno prese decisioni drastiche, una su tutte: zone cuscinetto per le province di Frosinone, Latina e Rieti, confinanti con aree che possono usufruire dei benefici della Zes». Coppotelli ha rimarcato la necessità di una visione partecipativa delle relazioni sindacali con le istituzioni e le controparti datoriali. Ha ricordato lo spartiacque «che le nuove tecnologie stanno imponendo al mondo del lavoro e l’urgenza di governare questi nuovi processi per non esserne travolti». Con lo sguardo rivolto al futuro, quindi, ma ben presenti sulle necessità che l’oggi richiede «i territori dovranno crescere secondo le loro vocazioni e la politica – ha aggiunto il leader della Cisl regionale - dovrà sostenere questo percorso con interventi legislativi mirati, gestendo in maniera efficace ed efficiente le ingenti risorse, anche comunitarie, a disposizione».

Ha notato ancora: «Stesso dicasi per le politiche sociali e sanitarie che dovranno rispondere agli andamenti demografici dei prossimi decenni non proprio facili, mentre per quanto riguarda il lavoro solo quello contrattato e partecipato può essere di qualità e in sicurezza. Per questo, ribadiamo l’importanza della contrattazione: per migliorare le condizioni sociali di vita e lavorative, ben sapendo di richiedere obiettivi ambiziosi e visioni di lungo periodo». Daniela Fumarola, segretario nazionale della Cisl, ha affermato: «Contrattazione, concertazione e partecipazione sono tre vertici che formano il triangolo del nostro riformismo sindacale. È una sfida che non ci vede porre veti. Con la convinzione che la parola, “insieme”, deve essere il modo di procedere di fronte alle enormi sfide che abbiamo davanti a noi come Paese. Per questo continuiamo a sostenere la necessità di un Patto tra tutte le forze responsabili e autenticamente riformiste del Paese. Bisogna affrontare con serietà e senza demagogia la questione salariale rinnovando i contratti pubblici e privati, aumentando la produttività redistribuendola sia su buste paga più pesanti, che orari più leggeri. E lo strumento è solo uno: la contrattazione».

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