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Villa Latina

Omicidio Tortolani in Assise

Ieri l’udienza preliminare dal gup a carico di Luca Agostino. Contestata l’aggravante dei futili motivi. Il giudice ha accolto la richiesta dei legali di parte civile e ordinato al pm di modificare il capo d’imputazione

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Il luogo dell'omicidio

Si è tenuta ieri mattina, nell’aula del Tribunale di Cassino, la nuova udienza preliminare del processo a carico di Luca Agostino, finito in carcere per avere ucciso il suo compaesano Armando Tortolani il 19 maggio dello scorso anno.
Il Gup dottor Di Croce, accogliendo le richieste presentate dai difensori dei familiari della vittima e dal Comune di Villa Latina, rappresentati dagli avvocati Paolo Marandola, Vittorio Salera, Michelangelo e Alessandro Montesano Cancellara, ha ordinato al Pubblico ministero di modificare il capo di imputazione.

In base alla richiesta, ai sensi dell’articolo 423 del Codice di procedura penale, è stata contestata all’imputato Luca Agostino anche la circostanza aggravante dei motivi abietti e futili, prevista dall’articolo 61, comma 1, n° 1. Il pm, la dottoressa Chiara Fioranelli, ha proceduto subito alla formulazione della nuova contestazione, che cambia radicamente la posizione di Luca Agostino, il quale non ha potuto più accedere al rito abbreviato condizionato richiesto dai suoi legali. Questo perché la legge prevede, per il reato di omicidio aggravato, la pena massima dell’ergastolo. Il Gup, infatti, ha respinto la richiesta del rito alternativo avanzata dai difensori dell’imputato, gli avvocati Beniamino Di Bona e Mariano Giuliano, disponendo un breve rinvio al 13 maggio per la discussione finale dell’udienza preliminare. Grande la soddisfazione degli avvocati Marandola, Salera e Montesano Cancellara poichè. in seguito all’accoglimento delle proprie richieste, il processo verrà celebrato davanti alla Corte d’Assise di Cassino.

Al termine dell’udienza, forte la commozione in aula dei familiari di Armando Tortolani, del primo cittadino di Villa Latina, costituitosi parte civile in rappresentanza del Comune, nonché dei numerosi amici e conoscenti della vittima, che aspettavano l’esito del procedimento fuori dall’aula.

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