Spazio satira
Inquinamento
23.04.2025 - 18:00
Stop ai mezzi più inquinanti ma anche un piano per svecchiare parco auto, caminetti e stufe. Ci sono delle norme specifiche per la Valle del Sacco nel piano di risanamento della qualità dell’aria che la Regione Lazio si appresta ad aggiornare. Il nuovo piano, approvato dalla giunta Rocca, ora dovrà passare al vaglio del consiglio. Il presupposto della modifica è che «la Commissione europea ha avviato due procedure di infrazione nei riguardi dell’Italia» per «i superamenti continui e di lungo periodo dei valori limite» per Pm10 e biossido d’azoto. E che tra l’altro «la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha dichiarato l’inadempimento dell’Italia». In più si dà atto che «le particolari condizioni orografiche e meteoclimatiche della zona Valle del Sacco interferiscono con il raggiungimento del rispetto dei valori limite di qualità dell’aria».
Inoltre, in occasione del monitoraggio del piano di risanamento, è emerso che «la qualità dell’aria del Lazio, pur mostrando nel medio periodo dei miglioramenti, presenta in alcune zone della regione (Agglomerato di Roma e Valle del Sacco) valori superiori agli standard definiti dalla normativa europea e italiana. Altresì, l’andamento dei dati osservati nel 2024 non dà sufficiente garanzia di raggiungere gli obiettivi dei valori limite in tutto il territorio nei termini previsti dal piano medesimo». Da qui la necessità di apportare alcuni correttivi. Tenuto conto pure del fatto che, negli ultimi due anni, la centralina Arpa di via Puccini di Frosinone ha avuto, tra i capoluoghi italiani, il più alto numero di superamenti del limite di legge dei 50 microgrammi per metro cubo e che la centralina di Ceccano è risultata quella con il maggior numero di superamenti nel 2023 e la seconda nel 2024. Mentre Cassino, nel 2024, è stata ventesima in Italia su 552 centraline.
La giunta regionale, quanto alla Valle del sacco, propone di cambiare l’articolo 17 del piano. Che - una volta approvato anche in consiglio regionale - stabilirà lo stop alla «circolazione dal 1° novembre al 31 marzo di ogni anno, dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 18.30 alle autovetture e ai veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel con caratteristiche emissive fino a euro 5. Tale limitazione si applica nei comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti, ricadenti nelle zone» dove «risulta superato uno o più valori limite del particolato (Pm10, Pm2,5) o del biossido di azoto (No2)». Prevista, però, una «differente applicazione delle limitazioni alla circolazione» a patto di garantire, nello stesso periodo, «una equivalente riduzione delle emissioni in atmosfera». Lo stesso articolo ribadisce poi il principio, recepito dalla Regione Lazio in forza ad una sentenza del Tar di Roma del 2023 (principio peraltro ignorato dal Comune di Frosinone in occasione delle ordinanze di limitazione del traffico emesse durante la stagione invernale) in base al quale le limitazioni alla circolazione previste «non si applicano ai veicoli di interesse storico e collezionistico». Le altre variazioni al piano riguardano i provvedimenti per l’agglomerato di Roma.
Previste la pianificazione e implementazione della mobilità sostenibile per i comuni sopra i 30.000 abitanti. Questi dovranno «adottare il piano urbano del traffico tenendo conto della necessità di riduzione delle emissioni in atmosfera»; «attuare azioni di fluidificazione del traffico» tra cui semafori intelligenti, controlli sui divieti di sosta e sulla doppia fila, realizzazione di parcheggi; «promuovere la riduzione delle percorrenze urbane» attraverso l’individuazione di aree pedonali o a traffico limitato, l’istituzione di giornate ecologiche con il blocco dei veicoli, la realizzazione di parcheggi di interscambio, l’incremento delle piste ciclabili urbane e del bike sharing, l’istituzione di isole pedonali anche per periodi limitati nei centri cittadini, nei giorni festivi e nei periodi festivi; favorire la riduzione dei tempi di percorrenza dei mezzi pubblici; piani spostamento casa-lavoro/scuola e azioni a favore degli abbonati al trasporto pubblico.
Alle Province saranno chiesti piani del traffico per la viabilità extraurbana e la creazione di una rete ciclabile regionale integrata con quella locale. Ci sarà un intervento regionale per il rinnovo del parco auto per sostituire il 10% dei veicoli commerciali nell’agglomerato di Roma e nella Valle del Sacco alimentati a benzina di categoria inferiore a euro 3 a benzina e a euro 5 diesel. Misura che dovrebbe interessare 16.000 veicoli. Previste ulteriori misure restrittive alla circolazione in caso di perdurante accumulo di inquinanti, su due livelli in relazione alla criticità. Stabilito un piano per la sostituzione, nella Valle del Sacco, di 24.000 tra caminetti tradizionali e stufe a legna nella misura di almeno il 90% dei primi e del 20% delle seconde.
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