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Villa Latina

Omicidio Tortolani, il giudice ammette le parti civili

Accusato del delitto Luca Agostino. Prossima udienza il 29

Omicidio Tortolani, il giudice ammette le parti civili

Il palazzo di giustizia di Cassino

È iniziato ieri il processo a carico di Luca Agostino, accusato dell’omicidio volontario di Armando Tortolani, avvenuto il 19 maggio dello scorso anno a Villa Latina, nonché della detenzione non autorizzata del coltello usato per commettere il delitto. L’imputato è assistito dagli avvocati Beniamino Di Bona e Mariano Giuliano. Davanti al giudice dell’udienza preliminare di Cassino, il dottor Di Croce, erano presenti l’imputato, i familiari della vittima e il sindaco di Villa Latina. Il giudice ha ammesso le costituzioni di parte civile dei familiari, rappresentati dagli avvocati Paolo Marandola, Vittorio Salera, Bernardo, Alessandro e Michelangelo Montesano Cancellara, Marcello Panzini, nonchè quella del Comune di Villa Latina, assistito dall’avvocato Carmine Cervi.

I difensori delle parti civili hanno anche sollevato una questione preliminare, sulla quale il Gup si è riservato di esercitare il suo potere di sollecitazione al Pm, dovendo approfondire le questioni di fatto sottese alla vicenda, durante la prossima udienza fissata al 29 aprile. I legali dei familiari di Armando Tortolani hanno chiesto di valutare la possibilità, ancora consentita in questa fase, di sollecitare una modifica dell’imputazione, attraverso la contestazione all’accusato della circostanza aggravante dei futili motivi.

Nelle corpose memorie difensive depositate dai legali, sono state compendiate tutte le ragioni e indicati tutti gli elementi raccolti nel corso delle indagini, che evidenziebbero la assoluta pretestuosità dei motivi che indussero Luca Agostino, nel giorno della comunione di sua figlia, ad attentare alla vita di Armando Tortolani. Pertanto, se ad Agostino venisse contestata anche la circostanza aggravante, l’imputato non avrebbe la possibilità di accedere al rito abbreviato e il processo si svolgerebbe necessariamente davanti alla Corte d’Assise di Cassino. La Procura, però, non ha voluto formulare una nuova contestazione, alla quale si sono opposti anche i difensori dell’imputato, che hanno evidenziato come la lite avvenuta inizialmente soltanto con l’uso delle mani, dopo l’intervento di alcuni soggetti che avevano separato i contendenti, sarebbe degenerata a causa del comportamento della vittima, che improvvisamente aveva brandito un bastone dirigendosi verso l’imputato. Soltanto allora, Agostino avrebbe prelevato il coltello dalla sua auto.

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