Spazio satira
Frosinone
09.03.2025 - 13:25
L’avvocato Alfredo Scaccia è stato arrestato venerdì dalla guardia di finanza di Verbania
Accessi abusivi alle banche dati delle forze dell’ordine, informazioni sullo stato di procedimenti in corso, sulle persone indagate e su notizie riservate di altre inchieste. Il tutto dietro il pagamento di corrispettivi in denaro. È questo il quadro dipinto dalla procura di Verbania che ha portato il gip a emettere tre ordinande di custodia cautelare, in carcere per l’avvocato frusinate nonché ex presidente del Frosinone Alfredo Scaccia e agli arresti domiciliari per il figlio, l’avvocato Gabriele Scaccia, e un luogotenente dei carabinieri in servizio nel capoluogo.
La guardia di finanza di Verbania ipotizza tre reati in concorso tra i tre: la corruzione, l’accesso abusivo a un sistema informatico e in più la rivelazione di segreto d’ufficio. Domani i primi interrogatori, per l’avvocato e il carabiniere ai domiciliari, probabilmente in videoconferenza con il gip di Verbania Mauro D’Urso. Poi, martedì toccherà ad Alfredo Scaccia. I tre sonio difesi dagli avvocati Nicola Ottaviani, che assiste il sottufficiale, e Marco Cianfrocca. Il gip ha ravvisato gli estremi del pericolo d’inquinamento probatorio e per questo ha ritenuto sussistenti gli estremi per superare l’interrogatorio di garanzia preventivo introdotto dalla riforma Cartabia e fissarlo, come succedeva in passato, successivamente all’applicazione della misura. Il fascicolo poi potrebbe passare per competenza alla procura di Roma essendo contestato il reato di accesso abusivo a un sistema informatico.
La corruzione, secondo quanto ipotizzato dal pm piemontese Fabrizio Argentieri, sarebbe consistita in utilità in denaro, non meglio precisate, consegnate al carabiniere. Questi - contesta l’accusa - avrebbe rivelato agli Scaccia notizie riservate sull’apertura, proroga e chiusura di indagini e su procedimenti pendenti in vari tribunali italiani, al Nord ma anche in Toscana e nel Lazio, effettuato accessi nelle banche dati delle forze dell’ordine. Nel corso delle investigazioni condotte dalle Fiamme gialle sarebbero risultate diverse denunce e querele nei confronti di controparti in vari procedimenti, come emerso nel corso dell’indagine per bancarotta, aperta sempre a Verbania, dalla quale poi è partita anche quest’inchiesta. L’indagine è fondata su intercettazioni di comunicazioni, nelle quali sarebbe stato utilizzato anche un linguaggio criptico, perquisizioni, sequestri e analisi di video postati sui social.
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