Spazio satira
Sora
21.02.2025 - 10:00
Da sinistra, Vincenzo Gaetani e Antonio Cuozzo della Cisl-Fp Frosinone
Il Centro trasfusionale dell’ospedale “Santissima Trinità” sarà aperto per tre giorni la settimana. Commenti al vetriolo dalla Cisl Funzione Pubblica di Frosinone per tale scelta.
«Questa decisione assunta dalla Direzione aziendale rischia di avere pesanti ripercussioni sull’intero sistema sanitario territoriale - affermano il segretario generale della Cisl-Fp Frosinone Antonio Cuozzo e il responsabile della Sanità pubblica Vincenzo Gaetani - Ridurre l’apertura della sala donazioni di Sora a soli tre giorni la settimana significa privare i donatori di sangue di un punto di riferimento fondamentale.
Il rischio concreto è quello di registrare un calo drastico delle donazioni, con la conseguente perdita di un numero importante di sacche di sangue, risorsa già oggi carente e di vitale importanza sia per gli interventi chirurgici, sia per il trattamento di pazienti che necessitano delle terapie trasfusionali. È impensabile credere che i donatori, trovando chiusa la sala per tre giorni su sei, si sposteranno a Cassino o Frosinone. Anzi, questo comporterebbe una riduzione nella raccolta complessiva, incidendo negativamente sulla capacità del sistema sanitario di garantire prestazioni salvavita, con ripercussioni che potrebbero rivelarsi drammatiche per diversi reparti. Non meno preoccupante è la situazione sul fronte ambulatoriale.
Il Centro trasfusionale di Sora tratta attualmente circa 14-15 pazienti al giorno, per un totale di quasi 2.000 pazienti l’anno. La riduzione dei giorni di apertura obbligherebbe il personale ad assistere circa 25 pazienti al giorno. Una situazione insostenibile. Il centro trasfusionale dispone di sole tre poltrone per le prestazioni, un numero del tutto insufficiente per garantire l’assistenza a tutti i pazienti in soli tre giorni di attività settimanale. Riteniamo - concludono Cuozzo e Gaetani - che qualsiasi riorganizzazione dei servizi sanitari, in particolare di quelli trasfusionali, venga attuata in modo equo e bilanciato su tutto il territorio.
È inaccettabile che un singolo centro, come quello di Sora, si faccia carico di un sacrificio così pesante. Chiediamo all’azienda di rivedere la propria decisione e di avviare un confronto costruttivo». È intervenuta sul tema la consigliera regionale Alessia Savo, presidente della Commissione sanità: «Riguardo alla medicina trasfusionale, voglio rassicurare i cittadini e i pazienti, precisando che se realmente la volontà fosse quella di ridurre, depotenziare o indebolire una struttura centrale e strategica del nostro territorio come l’ospedale di Sora, non si sarebbe potenziata con macchinari di ultima generazione». Quindi aggiunge: «Nel piano assunzionale varato dal Governo del presidente Rocca l’ospedale di Sora è assolutamente incluso».
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