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La famiglia di Thomas Bricca: «Ci aspettiamo solo l’ergastolo»

Per il giorno della sentenza attese tante persone nell’aula del tribunale: «La comunità vuole sapere la verità»

Lorenzo e Federica Sabellico

Lorenzo e Federica Sabellico, lo zio e la madre di Thomas Bricca

La dura requisitoria di mercoledì mattina, a firma del pm Rossella Ricca nel processo per l’omicidio di Thomas Bricca, non ha lasciato indifferenti i familiari del 19enne ucciso. Anzi. Forti sono state le reazioni di queste ore.

Parla mamma Federica
«È stata una notte lunga e difficile, nella quale ho dormito poco», ci ha detto ieri la mamma del ragazzo, Federica Sabellico, la quale ha usato un termine ben preciso per evidenziare quello che è il suo stato d’animo in questi giorni: «Sono provata».

Cosa si aspetta dall’esito finale del processo in corso?
«Ci aspettiamo l’ergastolo, con tutte le aggravanti del caso e che gli imputati meritano. Io sono speranzosa per questo, anche se è chiaro che una condanna non mi ridarà mai indietro il mio Thomas».

Un dolore che non scomparirà mai.
«È così, noi poi abbiamo sempre mantenuto la calma, la pazienza, la dignità e ci siamo impegnati con gli altri ragazzi per incanalare la sofferenza in qualcosa di altro e trasformarla».

Le parole dello zio
Un discorso quest’ultimo ripreso poi dal fratello di Federica, Lorenzo, zio di Thomas. «Innanzitutto - è stato il suo esordio - vogliamo ringraziare come famiglia Sabellico la dottoressa Ricca perché, al di là di quello che sarà l’esito del processo, ha capito la gravità di quanto è successo, ha messo in dubbio lo Stato, ha acceso i riflettori su un aspetto che molti sembrano aver dimenticato: è morto un ragazzo inerme, un bravo ragazzo. Tutto ciò, ad un certo momento, è passato in secondo piano e noi non perdoniamo chi ha fatto questo. In tanti, purtroppo, non ha tratto alcun insegnamento da quello che è accaduto. Aggiungo, tornando sulla requisitoria, che quelle parole sono state spese non soltanto per il nostro Thomas, ma anche per Omar Haoudi.
L’intervento della dottoressa Ricca ha spento anche le luci infauste che qualcuno aveva provato ad accendere, generando confusione e seminando perplessità. Ecco, quello che vorrei dire è che da quello che è stato affermato dalla pm Ricca abbiamo visto la giustizia».

Concorda anche lei per la pena massima?
«Assolutamente. Tutti attendono l’ergastolo per quello che è stato fatto».

C’è un aspetto della requisitoria che, in particolare, l’ha colpita?
«Beh, quando la Ricca ha sottolineato, giustamente dal mio punto di vista, che se fosse stata un’azione intimidatoria, i responsabili si sarebbero portati sotto Thomas, Omar e gli altri ragazzi sparando poi un colpo in aria. Invece, si sono posizionati in un altro punto, sparando verso quattro ragazzi, con l’intenzione di fare del male. Per tale ragione, siamo convinti della necessità di applicare le aggravanti».

Si avvicina la sentenza, siamo soltanto al primo grado e il cammino sarà ancora lungo: come vi state preparando?
«Penso che il giorno in cui sarà letto il dispositivo della sentenza, ci sarà molta gente nell’aula del Tribunale di Frosinone. Non è una minaccia, ci mancherebbe altro, ma non dimentichiamo che c’è una comunità intera che aspetta di conoscere la verità.
Anche nel momento in cui verrà letta la sentenza, la ascolteremo con la dignità che fin qui ci ha sempre contraddistinto, un abito che continueremo ad indossare».

Un’ultima domanda riguarda i messaggi insulsi e beceri che la famiglia Sabellico ha ricevuto nelle scorse settimane: a che punto sono le indagini?
«Ribadisco, come fatto in precedenza, che non ci faremo intimidire da questi comportamenti. Sappiamo che le indagini stanno proseguendo, ci auguriamo che giungano presto ad una conclusione e che anche i responsabili di queste azioni vengano puniti».

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