Spazio satira
Ferentino
13.02.2025 - 18:00
L’ingresso del tribunale di Frosinone
Maltrattata e insultata in diversi episodi. Costretta a farsi cambiare il turno di lavoro e a chiedere al suo datore di poter lavorare di giorno e non nelle ore serali. Presa a calci e pugni anche per aver difeso il loro bambino da una sgridata. Lei ha avuto il coraggio di dire basta, lui, un cinquantenne di Ferentino, è finito sotto accusa per maltrattamenti in famiglia. Nei suoi confronti è stato disposto il divieto di avvicinamento alla donna e l’allontanamento, quindi, dalla casa familiare. Nell’udienza di ieri, nel tribunale di Frosinone, c’è stata l’ammissione del rito abbreviato scelto dall’imputato difeso dall’avvocato Mario Cellitti. La discussione si terrà il prossimo 28 maggio.
La ricostruzione
Stando alle accuse, il ferentinate ha denigrato e aggredito la moglie in diverse occasioni. Insultata, presa a schiaffi e pugni anche in presenza del loro figlio e di altre persone. “Ti distruggo casa”, “Ti do due pugni in testa”, “Ti picchio”. Sono alcune frasi minacciose che l’uomo avrebbe rivolto alla donna, facendole temere per la sua incolumità. La intimoriva, sfogando la sua rabbia, rompendo tutto quello che gli capitava davanti. Durante un turno serale di lavoro della donna, sempre stando alle accuse, ha iniziato a telefonare continuamente nel locale, tanto da costringerla a uscire prima, per poi aggredirla e offenderla al suo rientro a casa. La donna si è vista costretta così a chiedere al datore di lavoro di porte effettuare solo turni diurni. L’uomo è finito, quindi, sotto accusa per maltrattamenti in famiglia con l’aggravante di aver commesso il fatto per futili motivi e alla presenza di un minore. Il cinquantenne ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato. L’udienza è aggiornata al prossimo 28 maggio, come detto, nel tribunale di Frosinone.
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