Spazio satira
Cassino
04.02.2025 - 18:49
La linea interna al plant cassinate in attesta della Stla Large
Contratto dei metalmeccanici, l’aria si fa sempre più asfittica. Fim, Fiom e Uilm confermano la partecipazione all’incontro dell’11 febbraio ma ribadiscono anche lo sciopero. I segretari nazionali, dopo un lungo e improduttivo periodo di attesa, non ci girano intorno. E così rispondono a Federmeccanica: «Data l’assenza della ripresa della trattativa per il rinnovo del Ccnl, nel confermare le 8 ore di sciopero nel mese di febbraio, saremo presenti all’incontro da voi convocato l’11 febbraio prossimo con l’obiettivo di riaprire il negoziato sulla piattaforma presentata.
In assenza di una ripresa della trattativa saranno decise ulteriori e più incisive iniziative, al fine di riaprire la trattativa a partire dalla piattaforma presentata».
Dopo l’ultimatum proclamato a gennaio è arrivata soltanto la convocazione di un summit alle 14 tra sindacati, Federmeccanica e Assistal per valutare condizioni e modalità della riapertura del tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale metalmeccanico. In questo modo, restano confermate le 8 ore di sciopero per il mese in corso.
All’incontro, che si terrà nella sede romana di Confindustria, parteciperanno il direttore di Federmeccanica Stefano Franchi e il presidente Federico Visentin con i leader sindacali di Fiom, Fim e Uilm.
Da definire ci sono elementi dirimenti come il salario, con la richiesta di aumento di 280 euro, il premio risultato, i contratti precari e gli orari di lavoro laddove Federmeccanica e Assistal non hanno mostrato alcune disponibilità a riconoscere permessi per conciliare tempi di vita e di cura di figli e genitori.
Con la famosa “controproposta” nessuna garanzia economica e occupazionale per i lavoratori in caso di cambio di appalto. Ecco dunque perché la battaglia sindacale non conosce battute d’arresto.
In casa Stellantis
Intanto ieri è arrivato un improvviso “senza lavoro” per lo scoppio di un blindo elettrico all’interno dello stabilimento Stellantis.
L’imprevisto a un “quadro” ha mandato in tilt tutto il sistema, dunque rientro a casa anticipato al montaggio a partire dalle 12. La situazione, chiaramente, ha coinvolto, di riflesso, anche i lavoratori delle aziende di servizi.
Scarsa la produzione di questi giorni con volumi ancora lontani dall’impostato giornaliero (pari a circa 120 auto al giorno) e ancor più scarsa quella del Maserati Grecale elettrico che non decolla affatto. Secondo indiscrezioni, tra mercoledì e giovedì, potrebbero essere ufficializzate nuove settimane di fermo produttivo per una fabbrica che lavora a singhiozzo da tempo immemore, ormai.
Vertenza De Vizia
A meno di 48 ore dall’incontro con la Regione Lazio tutto tace. La proposta migliorativa richiesta da Stellantis è ancora all’esame ma nessuno fa sapere alle 32 unità se potranno continuare a lavorare oppure no.
A mezzogiorno di mercoledì si deciderà se procedere con il ritiro della procedura di licenziamento oppure se passare alla cassa integrazione per cessata attività.
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