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Omicidio di Thomas Bricca. Roberto Toson spostato a Roma per esami clinici

Il padre di Mattia è finito a Rebibbia per effettuare una serie di accertamenti

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Roberto Toson, imputato nel processo per l’omicidio di Thomas Bricca

Roberto Toson, imputato nel processo per l’omicidio di Thomas Bricca, è stato nuovamente trasferito di carcere ed è entrato a Rebibbia, a Roma. La decisione è stata assunta perché Toson deve sottoporsi ad alcuni accertamenti clinici, resi possibili nel più attrezzato carcere romano rispetto alla casa circondariale di Velletri, dove è stato detenuto per lunghi mesi. Non è dato sapere, per il momento la natura dei problemi di Roberto Toson che, già nel corso dell’ultima udienza dello scorso venerdì 17, era in video collegamento dal carcere capitolino. A Roma, l’ex agente di polizia penitenziaria, ritroverà il figlio Mattia, anch’egli sotto processo per l’identico reato, anche se i due resteranno in celle differenti.

Minacce ai parenti di Thomas
Intanto, la famiglia di Thomas è stata oggetto di minacce e di insulti arrivati tramite canali social: messaggi e audio intimidatori indirizzati ad Antonio Tagliaferri, compagno di Federica Sabellico, la mamma di Thomas, nonché offese irripetibili alla stessa Federica e allo zio del ragazzo ucciso, Lorenzo, fratello di Federica. Un primo episodio avvenne nello scorso maggio, in quel caso il bersaglio era proprio Lorenzo, mentre altri messaggi sono giunti pochi giorni fa sul profilo di Antonio Tagliaferri. Sono state presentate delle denunce ai carabinieri in proposito. «In questi messaggi si parla di possibili ritorsioni nei nostri confronti - ci ha dichiarato Lorenzo Sabellico - e che ci dovrebbero colpire a metà di quest’anno. Saranno gli inquirenti a fare luce su questi messaggi. Noi andiamo avanti per la nostra strada, non ci faremo intimidire e tutto ciò rafforza le nostre idee su ciò che fin qui si è prospettato in questa storia per noi drammatica». Quest’ultima frase va rapportata alla convinzione che tali messaggi provengano da persone vicine al contesto degli imputati.

“Il giorno di Thomas”
Si avvicina infine il triste anniversario della sparatoria che mise fine alla vita del giovane Thomas: il 30 gennaio saranno passati due anni dall’agguato di via Liberio, con Thomas che lotterà in un letto d’ospedale per 48 ore, spegnendosi il 1° febbraio. E proprio il 1° febbraio ci sarà la commemorazione di quel tragico evento. Dapprima una santa messa (ore 17) nella chiesa della Santa Famiglia e, a seguire, «Una passeggiata con i presenti, soprattutto i giovani, per ricordare il nostro Thomas. È importante sensibilizzare la comunità tutta, principalmente i ragazzi, cercando di tutelare loro dall’indifferenza della società e degli adulti».

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