Spazio satira
Ceccano
25.01.2025 - 10:00
La pistola nella padella immortalata nel video che ha postato sui suoi canali social
Stalker nei confronti di tre donne. È questa l’accusa per la quale la procura di Frosinone ha chiesto il giudizio immediato per un ceccanese di 49 anni.
Per il primo episodio nel quale aveva postato sui social un video con una pistola dentro a una padella e la frase “è una ricetta della nonna”, l’uomo era stato anche arrestato dalla squadra mobile, con tanto di sequestro dell’arma (una replica a piombini), sempre per l’accusa di atti persecutori.
Gli episodi oggetto di indagine risalgono tra agosto a novembre dello scorso anno. L’uomo, in pratica, non accettava la fine della relazione con l’ex compagna, anche lei di Ceccano. L’uomo - in base alle accuse - si è portato più volte nell’abitazione dell’ex e, avendo la donna bloccato il contatto whatsapp, le ha inviato 170 email in due settimane con frasi offensive e minacciose. E ancora, è accusato di averle telefonate insistentemente sul luogo di lavoro e di averle inviato altre 67 mail all’indirizzo dell’attività commerciale, sempre in un paio di settimane. Gli viene contestato di averla pedinata e seguita anche in vacanza. Fino al clou, nella serata del 20 novembre quando su Facebook pubblica il video della padella con la pistola e la frase “è una ricetta della nonna.... le ricette della nonna sono le migliori”. Sulla base di questi elementi, la procura, con il pm Rossella Ricca, ha chiesto il giudizio immediato a carico dell’uomo, che è difeso dall’avvocato Tony Ceccarelli, mentre la donna, ai fini della costituzione di parte civile, è rappresentata dall’avvocato Francisco Carine.
Il secondo procedimento con richiesta di rinvio a giudizio formalizzata contro l’uomo, si riferisce ad episodi antecedenti, tra gennaio e aprile 2024. In questo caso le persone offese sono altre due donne, di Ceccano e Frosinone, assistite dall’avvocato Floriana Viselli, titolare e dipendente di un’altra attività commerciale. L’uomo è accusato di aver forato le gomme all’auto di una delle due e di averla minacciata “ti faccio fare la fine del pesce” dopo aver appeso un pesce con il fil di ferro a una grata del negozio.
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