Cassino
23.01.2025 - 09:13
Uno degli striscioni “apparsi” allo stadio
Striscioni e bombe carta lanciate a un passo dallo stadio, dopo le misure eseguite lunedì è arrivata la convalida. Dei quattro tifosi del Cassino Calcio coinvolti, due sono passati dai domiciliari al carcere; uno è rimasto ai domiciliari mentre per il quarto è atteso il pronunciamento del giudice di Roma, dal momento che la misura è stata eseguita nella Capitale. Nessuna tregua contro il calcio violento, con gli uomini del vice questore Flavio Genovesi pronti a reprimere ogni reato. Domenica scorsa gli episodi registrati - con bombe carta fatte esplodere dal tetto dell’ex piscina comunale attigua al “Salveti” in segno di dissenso contro il pugno duro ingaggiato dalla polizia e gli striscioni apparsi in diverse zone - il livello si è inevitabilmente alzato. Gesti riconducibili a una contestazione per i 20 Daspo notificati ai tifosi locali per le violenze registrare a fine settembre durante la partita Cassino-Paganese. Anche in quel caso l’attività senza sbavature della Squadra informativa del Commissariato ha permesso di individuare i responsabili che “armati” di cinghie, bastoni e mazze avrebbero provato a sfondare la recinzione che divideva l’area campana da quella esterna allo stadio.
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