Spazio satira
Sora
17.01.2025 - 16:00
La recinzione dell’area ex Tomassi crollata che svela una quantità di rifiuti abbandonati
Un’urgenza sanitaria e sociale. È quella che denunciano a gran voce i cittadini che abitano vicino all’ex Tomassi, o centro “Serapide”, e che non sopportano più la situazione di grave indecenza che avvolge l’area del complesso edilizio mai ultimato con il conseguente rischio sanitario. Sora cerca di presentarsi come una città accogliente, di sviluppare il turismo, però chi risiede nelle vicinanze del “mostro di cemento” non riesce a vedere rispettati i propri diritti in termini di decoro e pulizia.
Si torna così a parlare dell’ex Tomassi, ribattezzato dai ragazzi “Cca”, che sta per centro commerciale abbandonato, più volte teatro di morte e che rappresenta una delle pagine più degradanti della storia recente della città. Questa area avrebbe dovuto rappresentare un volano di crescita, di sviluppo sociale e di benessere per il territorio, invece da molti anni è ridotta a un ricettacolo di sporcizia, un luogo dove si svolgono traffici illeciti, dove si vende e si consuma droga.
Dopo le diverse segnalazioni da parte dei residenti della zona, il cancello che si trova nella parte posteriore dell’edificio è rimasto finalmente chiuso da un mese a questa parte. Ma poco oltre la recinzione non esiste più, rendendo perciò del tutto inutile la chiusura del cancello. Chi vuole entra comodamente, a ogni ora del giorno e della notte. Un’area in cui l’accesso è vietato, ma che non è delimitata da una recinzione degna di questo nome.
C’è poi chi usa le adiacenze dell’ex “Serapide” come fosse una discarica. Addirittura, in molti gettano la spazzatura “al volo” transitando con l’auto in via Bruno Buozzi, dove si è formato un deposito d’immondizia. La situazione di degrado è ben visibile anche percorrendo viale Regina Elena, vicino ad attività commerciali e studi professionali. Qui, ora che la recinzione è venuta giù, si nota ancora meglio la quantità di sacconi neri abbandonati, contenenti probabilmente degli scarti edili.
Gli abitanti della zona chiedono che venga eseguita un’immediata bonifica, anche per contrastare la proliferazione di topi e insetti generata da questa discarica a cielo aperto.
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