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Frosinone

Ferrari distrutta, ma senza revisione i danni si dividono

La Cassazione respinge il ricorso del padrone del veicolo che chiedeva il risarcimento integrale. Per i giudici oltre al meccanico che ha causato l’incidente responsabile anche il proprietario per la mancata revisione

Ferrari distrutta, ma senza revisione i danni si dividono

Un raduno di Ferrari

Meccanico guida una Ferrari da Roma a Frosinone per venderla, ma ha un incidente e la distrugge. L’uomo è stato ritenuto responsabile del danno al 50% con il proprietario perché l’auto non aveva la revisione. Così ha deciso la Cassazione respingendo definitivamente il ricorso presentato dal proprietario della “rossa”.
I fatti al vaglio della seconda sezione civile della Corte di cassazione risalgono al 2008. Durante il tragitto tra Roma e Frosinone il meccanico ha un incidente e distrugge completamente la Ferrari. A quel punto il proprietario fa causa per chiedere il risarcimento dei danni al meccanico e alla società, una concessionaria, per la quale lavora.

Tuttavia, il tribunale esclude la responsabilità della società tenuto conto del fatto che l’incarico di procacciatore d’affari sia stato conferito direttamente al meccanico. Al tempo stesso, il tribunale, rilevato che la Ferrari non era stata sottoposta alla periodica revisione, pur considerato che il conducente era stato contravvenzionato dalla polizia stradale per eccesso di velocità, stabiliva che il meccanico andava condannato al risarcimento del danno solo per il 50%. L’altra metà, invece, era posta, a titolo di corresponsabilità, a carico del proprietario del mezzo per non aver sottoposto la Ferrari alla revisione obbligatoria. Decisione poi confermata anche dalla Corte d’appello sull’assunto che «permettere la circolazione del veicolo, sebbene privo di periodica revisione, costituisce un antecedente causale del sinistro, alla cui produzione ha poi concorso anche la colpevole condotta del convenuto».

Il proprietario non ci stava e proponeva ricorso in Cassazione, evidenziando il perfetto stato di manutenzione della Ferrari, ritenendo priva di incidenza causale sul sinistro la mancata revisione. La Cassazione, tuttavia, ha confermato le decisioni di tribunale e Corte d’appello, respingendo il ricorso. «Correttamente è stato affermato - ha scritto la Cassazione nelle motivazioni - un concorso di responsabilità del proprietario per aver permesso la circolazione del veicolo, pur nella consapevolezza che lo stesso, per l’assenza della prescritta revisione, non potesse essere posto in circolazione». Si tratta di una prescrizione - come ribadito in appello - «a presidio della sicurezza della circolazione stradale, posto che solo tramite la revisione può essere verificato lo stato manutentivo del veicolo con il decorrere del tempo». Pertanto, «il proprietario avrebbe dovuto astenersi sia dal mettere personalmente in circolazione sia dal permettere che altri lo facessero». Non facendolo, si è «volontariamente esposto ad un rischio».

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