Sospeso il medico “tronista”. Le verifiche vanno avanti

La denuncia sarebbe scaturita da «gravi irregolarità emerse nell’ambito dell’attività di verifica dei requisiti professionali degli operatori sanitari». E dopo gli opportuni accertamenti, sarebbe scattata l’operazione del Nas che ha portato alla denuncia e alla sospensione di un cinquantenne della provincia di Roma che ha svolto le funzioni di medico chirurgo per circa due mesi al pronto soccorso dell’ospedale di Cassino, con una una specializzazione in neurologia. Il titolo conseguito in Ucraina - secondo gli inquirenti - non sarebbe stato riconosciuto in Italia dal Ministero. Ma non è tutto. A essere risultato destinatario del provvedimento è un volto noto della tv, uno dei protagonisti di “Uomini e Donne”, Ivan Di Stefano. Che adesso dovrà dimostrare la sua estraneità alle accuse.

Una valanga di polemiche - soprattutto social - dopo l’intervento del Nas, che andrà avanti nelle verifiche. Come spiegato nelle scorse ore dal primario del pronto soccorso di Frosinone, il dottor Cristofari, i controlli sulle posizioni dei medici che presentano autocertificazioni sono complesse, ancor più quando il titolo viene conseguito fuori dall’Italia. Accertamenti ad ampio raggio che proseguiranno per accertare la congruità delle figure assunte.

Sul caso era già intervenuta, qualche tempo prima (proprio durante le attività del Nas), anche la Uil Funzione pubblica, che chiedeva la verifica dei requisiti di un medico assunto al pronto soccorso di Cassino. «Siamo venuti a conoscenza con delle segnalazioni dell’assunzione di un medico privo dell’iscrizione all’Ordine dei Medici e con una laurea conseguita all’estero» ribadivano dalla Uil Fpl. Che poi ha chiesto anche le procedure utilizzate per l’assunzione e l’iter per la verifica per «garantire la massima trasparenza in questa vicenda».