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Ferentino

Accoltellato all'uscita da scuola. Parla la madre del ragazzo ferito: «Si doveva intervenire subito»

Era stato fatto presente che l’altro girava a scuola con un coltello. La donna chiede che ci siano più controlli e che i genitori possano stare tranquilli. Il figlio intanto sta meglio

Accoltellato all'uscita da scuola. Parla la madre del ragazzo ferito: «Si doveva intervenire subito»

I carabinieri di Ferentino

È provata, ma ha deciso lo stesso di parlare, per difendere suo figlio e per chiedere sicurezza per gli studenti perché non si ripeta che un ragazzo venga accoltellato all’uscita di scuola. Parla la madre del sedicenne, ferito da un coetaneo, e attualmente ricoverato al Gemelli di Roma. Il ragazzo ha una ferita al polmone, pochi centimetri in più e poteva essere una tragedia.

Come sta suo figlio?
«Sta bene. È fuori pericolo. Stasera (ieri, ndr) dovrebbero trasferirlo in reparto».

Si è data una spiegazione di quanto successo mercoledì?
«Ho ascoltato tanti ragazzi per capire. Da mamma dico che uno manda i figli a scuola confidando che siano tutelati dai professori che fungono da mamma e da papà. Ma a mio figlio non è andata così».

I due ragazzi si conoscevano?
«Non lo conosceva. Da qualche giorno l’altro girava a scuola facendo vedere il coltello, soprattutto alle ragazze. La cosa è stata fatta presente ai professori che hanno detto che dovevano aspettare il consiglio di classe. Ci si preoccupa di come si vestono gli studenti, delle magliette troppo corte, dei telefonini, però, per un coltello bisogna aspettare il consiglio di classe».

Oggi (ieri, ndr) è stata alla manifestazione degli studenti. Cosa chiedono i ragazzi?
«I ragazzi chiedono protezione. Mio figlio ha difeso due ragazze. Se non era mio figlio ci sarebbe stato un altro. Uno un coltello a scuola non la porta come souvenir, a scuola si portano i libri».

Cos’è successo prima?
«So che mio figlio ha fatto presente che non era giusto quello che l’altro stava facendo. Non mi pare un atteggiamento giustificabile né a scuola né altrove».

Che ragazzo è suo figlio?
«È come tutti i ragazzi. “Io faccio.... io dico”, ma è un ragazzo tranquillo. Ha difeso delle ragazze perché odia chi maltratta le donne: “perché continui a metterle paura?” gli ha detto».

Cosa si aspetta dall’inchiesta?
«Che i genitori siano tranquilli quando i loro figli vanno a scuola. Che ci siano più controlli dentro e fuori la scuola. Sarà l’età, sarà questa generazione, ma i nostri figli devono essere tutelati. Non bisogna pensare alle cose banali, alle magliette troppo corte ai cellulari. Queste sono banalità di fronte a un coltello. Probabilmente la cosa è stata troppo sottovalutata. Si doveva intervenire subito. Bastava una semplice telefonata ai carabinieri. Ho detto ai ragazzi se vedete una cosa che non vi piace parlatene a casa, chi meglio dei genitori può aiutarvi e proteggervi? Mio figlio ha saputo del coltello il giorno prima, sennò me ne avrebbe parlato. I ragazzi devono imparare a parlare di più a casa e noi genitori dobbiamo imparare ad ascoltarli di più».

L’avvocato Marco Maietta, che assiste la famiglia del ragazzo, giovedì ha presentato la querela. «Chiediamo di indagare rispetto al fatto - dice il legale - e se ci sono dei profili di omissioni delle autorità scolastiche. Nelle chat dei ragazzi tutti fanno riferimento di aver segnalato questa situazione allarmante. Ed è questo l’aspetto che preme di più alla famiglia».
Il ragazzo, intanto, ha una prognosi di 40 giorni. Sulla dinamica, la famiglia parla di tre tentativi di colpirlo. L’avvocato Maietta: «Sembra che le prime due volte abbia schivato il colpo, anche se una volta è stato preso di striscio. Poi al terzo tentativo è stato colpito». Ma su questo come sugli altri aspetti della vicenda dovrà far luce l’inchiesta della procura dei minorenni e le indagini dei carabinieri.

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