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Ceccano

Il saluto di don Tonino: «Non vi dimenticherò»

Il toccante post che il parroco ha affidato ai social. Dopo dodici anni di servizio in città il sacerdote si trasferisce a Veroli

Il saluto di don Tonino: «Non vi dimenticherò»

Don Tonino Antonetti mentre festeggia i dodici anni di servizio pastorale a Ceccano

È arrivato il momento del congedo per un parroco che in dodici anni di servizio ha sicuramente lasciato un segno nella comunità dei fedeli ceccanesi. Don Tonino Antonetti, arciprete della Collegiata di San Giovanni Battista, prima di trasferirsi a Veroli per una nuova missione, ha voluto affidarsi a social per salutare i suoi parrocchiani. «Le storie cominciano sempre da un inizio. Ma le storie non sempre finiscono - scrive il sacerdote - Magari si trasformano, evolvono, ma non cessano di esistere. Una delle storie che non vedrà mai la parola fine è questa. Dopo 12 anni di servizio in questa bella terra di Ceccano, il nostro vescovo Ambrogio mi ha chiesto di continuare a svolgere il mio servizio pastorale nella Concattedrale di Veroli». Un esordio toccante che rivela, se ce ne fosse bisogno, l’affetto di don Tonino per la città. «I cambiamenti non sono mai facili - prosegue - oltre allo spirito di servizio connaturato nella mia vocazione, ci sono da considerare i sentimenti, gli affetti, l’umanità che rende prezioso il ruolo del pastore in mezzo al suo popolo. Un sacerdote è un essere umano che vive con la sua gente, si carica delle sue fatiche, condivide le sue gioie, asciuga le sue lacrime, sta in piedi nei momenti di difficoltà, sorretto dalla fede e dalle persone che gli vogliono bene. Andrò dove lo Spirito mi chiama, a servire altra gente, altre storie, altri volti, mani, sguardi. Ma non dimenticherò mai i vostri».

Parole profonde, che sicuramente hanno raggiunto il cuore dei fedeli i quali, nei giorni scorsi, avevano cercato di bloccare il trasferimento scrivendo una lettera al vescovo. «Voglio ringraziare tutti voi che in questi anni mi siete stati sempre vicini incoraggiandomi a non arrendermi mai - conclude don Tonino - neanche davanti ai problemi che non sono certamente mancati. Voglio ringraziare i tanti che giorno dopo giorno sono diventati per me famiglia, chi mi ha illuminato per non farmi cadere e anche chi ha saputo perdonare le mie debolezze, comprendendo che anche il sacerdote è un essere umano imperfetto. Ceccano mi ha fatto crescere e per sempre porterò nel cuore ogni vostro singolo sguardo. Vi voglio bene, e non sono soltanto parole».

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