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Cassino

Morì in ospedale. Maxi indennizzo alla famiglia

Prima una biopsia gastrica, poi l’intervento d’urgenza e il decesso di un sessantenne. Medici prosciolti. L’azione in sede civile prosegue: Asl condannata a corrispondere ai familiari oltre 800.000 euro. Atteso l’appello

ospedale cassino

L'ospedale "Santa Scolastica" di Cassino

Muore durante un intervento, disposto un maxi risarcimento per i familiari. La Asl è stata condannata a risarcire ai congiunti oltre 800.000 euro. Ed ora si attende la discussione in appello. I fatti risalgono al 2016 quando A.M., sessantenne ricoverato nel nosocomio di Cassino, veniva portato in sala operatoria per una biopsia gastrica dopo diversi accessi in ospedale e altrettante dimissioni protette. Finché a fine novembre di quell’anno venne sottoposto a una biopsia gastrica per poter analizzare dei polipi allo stomaco. E quindi a un intervento d’urgenza.

In realtà l’uomo era stato già ricoverato ad agosto con febbre alta, per poi tornare più volte in ospedale lamentando dolori, in particolar modo all’addome. Diversi gli esami diagnostici eseguiti, con esito nella maggior parte dei casi negativi. Dopo uno degli accessi, ad esempio, era stato dimesso in modalità protetta ma con diagnosi di infezioni alle vie urinarie. In un altro caso per problemi legati al cuore. Finché alcuni giorni dopo essere stato sottoposto a una biopsia gastrica veniva trasferito d’urgenza in sala operatoria. Quindi il prematuro decesso. Sono stati i familiari a presentare denuncia: se da un lato già in fase di udienza preliminare non è stata accertata alcuna responsabilità medica - con il proscioglimento dei professionisti coinvolti - dall’altro l’aspetto legato alle richieste risarcitorie nei confronti della Azienda sanitaria sono andate avanti. La Asl ha contestato la sussistenza della propria responsabilità, evidenziando la corretta condotta dei medici e l’eccessiva quantificazione del danno. Il tribunale di Cassino ha condannato la Asl al risarcimento in favore della moglie, dei fratelli e delle sorelle per una cifra superiore agli 800.000 euro.

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