Spazio satira
Frosinone
29.09.2024 - 14:00
Il Brt? Una grande opportunità da cogliere per una vera mobilità green, che, però, l’amministrazione Mastrangeli sta svilendo, perdendo di vista l’obiettivo, cedendo a una propaganda dal sapore trionfalistico e non riuscendo a dare risposte chiare e prospettive vere alla cittadinanza. Il gruppo “FutuRa”, composto da Giovambattista Martino, Teresa Petricca e Francesco Pallone (consigliere delegato allo sport) punta il dito contro l’amministrazione del sindaco Riccardo Mastrangeli per il modus operandi utilizzato e per la scarsa chiarezza nella realizzazione di un progetto di mobilità alternativa ritenuto dai più strategico.
«L’ambiente - si legge in una nota ufficiale firmata dal gruppo “FutuRa” - per le amministrazioni è un argomento spesso invocato nel momento in cui sembra si debbano spiegare le progettualità. Anche per il Brt di Frosinone è valsa tale regola. Il Brt è stato da noi, gruppo “FutuRa”, accolto come una vera opportunità per la città, che abbiamo convintamente sostenuto. Un approccio valido alla mobilità sostenibile, una vera rivoluzione per far fronte all’inquinamento atmosferico». «Come amministratori - argomenta ancora il gruppo, lanciando anche qualche frecciata velenosa sul modo di comunicare dell’amministrazione - stiamo perdendo un’occasione unica di cui necessariamente dobbiamo riappropriarci, recuperando la progettualità senza dimenticare, però, di adattarla al benessere della collettività ed alla realtà territoriale, comprendendone prima e facendone comprendere, poi, il significato vero, senza lasciarsi andare ad una propaganda trionfalistica dal sapore elettorale con cui si magnifica la nascita di una città smart, del futuro che, qualora si continui a dimostrare un’evidente ed innegabile difficoltà operativa oltre che progettuale, certamente non nascerà».
E, poi, ancora l’affondo sulla mancanza di capacità di ascolto e sulla poca chiarezza e trasparenza nelle risposte: «Stiamo perdendo l’occasione per superficialità, approssimazione, forse supponenza nel rifiutare i suggerimenti di chi vive la città. Rispetto al Brt e alla viabilità, da parte dell’amministrazione le risposte giungono controverse, frammentarie, deludenti, poco chiare e non esplicative. La città si è ritrovata, dalla notte al giorno dopo, con un’improbabile pista ciclabile ad anomalo senso unico su via Marittima, senza spiegazione. Tutti noi amministratori dobbiamo evitare la morte civile di Frosinone e soprattutto di Frosinone bassa che vive tra pezze di asfalto sui buchi, strade a senso unico, traffico impazzito incanalato su strade secondarie e collaterali, con lavoratori in crisi identitaria ed economica. Forse è il caso di riconsiderare l’approccio complessivo di come porsi nell’amministrare, di rimboccarsi le maniche ed adattare il modello di solerzia e attenzione a tutt’oggi perseguito per mantenere l’equilibrio politico, alla buona pratica amministrativa.
«L’amministrazione - punge ancora il gruppo “FutuRa” - a nostro avviso, viene percepita a gestione oligarchica sovente eterodiretta, che non comunica né partecipa efficacemente scelte e decisioni alla collettività. Paradigmatico, a titolo esplicativo, il sagrato della chiesa Sacra Famiglia. A prescindere che debba essere o meno tratto di passaggio del Brt e/o di traffico veicolare, gli steccati, le incomprensioni e le contrapposizioni, a nostro avviso, si sono create proprio per la mancanza di comunicazione e partecipazione dei motivi della scelta agli altri. Da un’ipotesi iniziale di possibile transitabilià caldeggiata da alcuni, l’amministrazione ha deciso per la non transitabilità assoluta senza spiegazione e motivazione né tecnica, né urbanistica, né estetica, né funzionale, né religiosa, tantomeno filosofica». «È compito di noi consiglieri intercettare gli umori della città, portarli all’attenzione generale e cercare, ove possibile e quando permesso, soluzioni e correzioni condivise tra gli organi decisori dell’amministrazione: sindaco ed assessori, affinché ogni opportunità, come il Brt, non si trasformi in calamità, nonostante la disponibilità di copiosi fondi» conclude “FutuRa”.
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