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La decisione

Frosinone-Bari partita a rischio

L’Osservatorio sulle manifestazioni sportive ha inserito l’incontro di domenica tra quelli da bollino rosso. Suggerita la vendita ai tifosi pugliesi dei biglietti per il solo settore ospiti. Il caso del daspo di gruppo emesso nel 2014

Frosinone-Bari partita a rischio

Gli incidenti del 2014 provocata dai tifosi baresi all’ingresso del casello autostradale di Frosinone, antefatto del primo daspo di gruppo in Italia

La decisione era nell’aria ed è puntualmente arrivata. Anche Frosinone-Bari, incontro di calcio di serie B in programma domenica allo Stirpe è stato valutato a rischio per l’ordine pubblico. Era già successo nell’ultima gara interna di campionato con la Juve Stabia.
Nell’ultima seduta dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, presieduto dal dirigente generale della pubblica sicurezza Paolo Cortis, l’incontro tra ciociari e pugliesi è risultato tra quelli caratterizzati da profili di rischio. E pertanto, come nelle altre occasioni di match da bollino rosso, in sede di Gos si suggeriscono alcune misure di precauzioni.

Ovvero la vendita dei tagliandi per i residenti nella regione Puglia nel solo settore ospiti dello Stirpe, ma anche il rafforzamento del servizio svolto dagli steward come pure delle attività di filtraggio e prefiltraggio attorno allo stadio, come prevedono le specifiche normative di settore. Come già successo in altri casi analoghi ci sarà anche un’attenta vigilanza per monitorare e, nel caso, impedire la vendita ai supporter del Bari dei biglietti in settori diversi da quello ospiti dell’impianto di viale Olimpia.
Sulla decisione dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive hanno pesato i precedenti, poco amichevoli, tra le due squadre.

La questura di Frosinone, infatti, fu la prima in Italia ad applicare il daspo di gruppo proprio dopo un Frosinone-Bari del 13 settembre 2014. All’epoca un nutrito gruppo di pugliesi riuscì a fermare un pullman sulla rampa dell’autostrada, subito dopo aver varcato il casello A1 del capoluogo. Così facendo furono invase le corsie dell’autostrada con breve sospensione del traffico, mentre un’auto che transitava su una via parallela fu presa di mira da alcuni facinorosi che si erano spostati su via Faito. Venne lanciato un fumogeno all’interno della vettura che, per poco, non andò a fuoco. Nella gazzarra rimase ferito anche un poliziotto. Venne così emesso dal questore un daspo di gruppo che colpì tutti e 52 i tifosi che occupavano il bus che si era fermato sulla rampa d’ingresso dell’autostrada. Davanti al Tar, tuttavia, ci fu un provvedimento di annullamento per 23 daspo per mancanza di contestazioni specifiche riferibili a ciascun singolo tifoso. Solo che la questura ha poi riproposto i daspo.

Infatti, l’amministrazione ha corretto l’errore e specificato le condotte contestate sulla base delle relazioni di servizio degli agenti e dei verbali di identificazione. Il Tar, nuovamente investito dalla questione, ha successivamente confermato il provvedimento di divieto di accedere ai luoghi ove si svolgono le manifestazioni sportive per 14 supporter biancorossi. In quella occasione il tribunale amministrativo aveva evidenziato che la condotta contestata si è protratta per vari minuti, nonostante gli inviti della polizia a risalire sul pullman. Ed essendo condivisibile la tesi che l’occupazione della carreggiata abbia determinato una situazione di pericolo, i daspo erano stati confermati.
Problemi anche nell’ottobre del 2016 per il danneggiamento di uno dei bus che riportavano i tifosi verso l’area ex Permaflex con altri due daspo emessi nei confronti di altrettanti tifosi ospiti.

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