Frosinone
12.09.2024 - 18:00
Corrado Savoriti, Giuseppe Biazzo e Miriam Diurni
Il conto alla rovescia è terminato. Oggi il consiglio generale di Unindustria approverà il programma del presidente designato Giuseppe Biazzo, la sua squadra e le relative deleghe. Il tutto poi sarà sottoposto al voto conclusivo dell’assemblea elettiva del prossimo 24 settembre. Ma è evidente che l’appuntamento odierno rappresenta una tappa determinante. Il dado è tratto.
La nuova governance
Giuseppe Biazzo è stato designato, il 16 luglio scorso, alla guida dell’associazione di categoria del Lazio, che comprende le Territoriali di Roma, Frosinone, Latina, Viterbo e Rieti. Una designazione all’unanimità per il successore di Angelo Camilli, che nel frattempo è stato nominato vicepresidente di Confindustria, con deleghe al credito, finanze e fisco. Definito pure il quadro delle Territoriali. Per quanto riguarda Frosinone sarà Corrado Savoriti a raccogliere il testimone da Miriam Diurni. Mentre a Latina il numero uno sarà Fausto Bianchi, che subentrerà a Pierpaolo Pontecorvo. Mentre per la sede di Cassino è stato individuato Vittorio Celletti. Succederà a Francesco Borgomeo. Per la sede di Aprilia il nome è quello di Tiziana Vona, che subentrerà a Renato Sciarrillo.
La dimensione e il futuro
Unindustria rappresenta 2.800 aziende associate, per un totale di 220.000 dipendenti. Le sedi operative sono 8: oltre che nei 5 capoluoghi di provincia, anche a Civitavecchia, Cassino e Aprilia. L’85% delle imprese associate sono piccole e medie, il 15% grandi. Il 65% opera nel settore dei servizi, il 35% in quello dell’industria. Ci sono 20 sezioni di categoria, che rappresentano 50 settori merceologici. Parliamo della seconda associazione del sistema Confindustria per numero di soci, la prima per estensione territoriale. Ma c’è una partita nella partita che potrà essere giocata nei prossimi anni. Ed è quella delle prospettive e degli orizzonti del Basso Lazio. Le province di Frosinone e Latina hanno indubbiamente in comune l’esigenza di colmare un gap infrastrutturale importante. Opere come la Roma-Latina e la Cisterna-Valmontonte possono aumentare il tasso di competività della aziende della provincia pontina. Ma pure le dinamiche del turismo. Così come, relativamente alla Ciociaria, la stazione della Tav rappresenterebbe un volano enorme sul terreno infrastrutturale. A 800 metri dal casello autostradale di Ferentino e dall’imbocco della superstrada Ferentino-Frosinone-Sora, darebbe un impulso notevole sia per quel che riguarda il trasporto delle merci che dei passeggeri.
Così come resta aperto il discorso di uno scalo aeroportuale civile a Frosinone. Come terzo hub del Lazio. Si tratta di tematiche sulle quali un’associazione di categoria del calibro di Unindustria potrebbe giocare un ruolo determinante. Poi naturalmente ci sono altre situazioni con le quali fare i conti. Per esempio uno scenario internazionale che vede due conflitti bellici in corso, che hanno già determinato delle conseguenze sul piano industriale. Una visione di prospettiva impone di raccogliere e vincere le sfide lanciate dall’Intelligenza Artificiale. Nel Lazio i prossimi mesi saranno importanti: il Giubileo è alle porte e sul tavolo c’è pure il tema della rimodulazione infrastrutturale grazie ai fondi del Pnrr ed europei. Senza dimenticare tutto il resto: per esempio il primato in settori chiave dell’economia nazionale, come il farmaceutico e l’aerospaziale. C’è attesa per conoscere il programma di Giuseppe Biazzo.
Nel marzo scorso Angelo Camilli, in quella che è stata la sua ultima relazione come presidente di Unindustria, ha voluto mettere in evidenza che «il Lazio deve mirare ad un ambizioso riposizionamento in Italia e in Europa». Spiegando: «Le più recenti stime sul Pil del Lazio nel 2023 si collocano appena sopra la media italiana, ma dopo la caduta del 2020 non abbiamo agganciato il ritmo di rilancio delle principali regioni. È un film che abbiamo già visto: l’economia regionale dimostra di avere il fiato corto. Il nostro capitale industriale si è ampiamente ridotto: il valore aggiunto dell’industria è diminuito di un terzo. Da soli, i servizi non bastano per accelerare la crescita. L’innovazione si trasferisce e si valorizza nella manifattura ed è la manifattura che fa crescere la domanda dei servizi ad alta intensità di conoscenza. Nei prossimi anni sono previsti investimenti tra pubblico e privato per 13 miliardi. La buona notizia è, dunque, che le risorse economiche ci sono».
I profili
Giuseppe Biazzo, classe 1965, è laureato in economia con un master Mba. Fondatore e amministratore delegato di Orienta spa Società Benefit, da settembre 2020 ha ricoperto il ruolo di vicepresidente di Unindustria con delega al capitale umano e alla cultura d’impresa. Dal 2013 al 2023 presidente di Ebitemp, l’ente bilaterale del settore della somministrazione. Dal 2010 al 2012 vicepresidente di Assolavoro, la principale associazione italiana delle Agenzie per il lavoro aderente a Confindustria. Nel 1993 ha fondato la prima società del gruppo Orienta. Dal 1989 al 1991 Giuseppe Biazzo ha prestato servizio come ufficiale presso il primo Battaglione Carabinieri Paracadustisti “Tuscania” di Livorno.
Corrado Savoriti, che prenderà il timone della Territoriale di Frosinone, è stato presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Unindustria per il triennio 2021-2024. Savoriti è la colonna portante dell’azienda di famiglia, la Sama Marketing e Produzione srl. Vittorio Celletti, direttore dello stabilimento Lear corporation spa di Cassino, sarà il nuovo responsabile della sede di Cassino. Per quanto concerne la Territoriale di Latina, la scelta è ricaduta su Fausto Bianchi, titolare del Gruppo Bianchi Assicurazioni. È stato presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria. Presidente della sede di Aprilia sarà Tiziana Vona, alla guida della Self Garden di Aprilia (da circa trent’anni una delle principali eccellenze delle imprese ambientali del Basso Lazio) e responsabile della sezione Servizi Ambientali di Unindustria. L’associazione di categoria scommette sul futuro puntando su una dirigenza che conosce alla perfezione sia i meccanismi interni che le dinamiche di una modernità che incombe pure sul versante industriale.
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