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L'operazione

Guerra al caporalato in Ciociaria

I carabinieri anche con l’ausilio del Nucleo ispettorato del lavoro hanno verificato 12 imprese e irrogato 11 sanzioni. Sospese due aziende nelle zone di Sora e Pontecorvo per aver usato manodopera in nero. Un’altra società era sconosciuta al fisco

Guerra al caporalato  in Ciociaria

Controlli dei carabinieri anche con il Nucleo ispettorato del lavoro

Caporalato, controlli anche in provincia di Frosinone. Così i carabinieri hanno sospeso due aziende nelle zone di Sora e Pontecorvo per l’impiego di manodopera in nero. Trovata anche un’impresa completamente sconosciuta al fisco.
Nell’ambito di una campagna nazionale di contrasto al caporalato, realizzata tra il 1° e il 10 agosto, l’Arma dei carabinieri ha effettuato mirati controlli con la costituzione di squadre ispettive composte da carabinieri dei reparti territoriali (stazioni, tenenze e compagnie) e personale specializzato del comando carabinieri per la tutela del lavoro.

In provincia di Frosinone, al termine delle attività condotte dai carabinieri delle stazioni e dei Nuclei operativi delle compagnie, unitamente al Nucleo ispettorato del lavoro dei carabinieri di Frosinone, sono state controllate 12 aziende. Con questi risultati: elevate sanzioni penali o amministrative a carico di 11. Verificate le posizioni lavorative di 18 lavoratori, di cui 7 extracomunitari. Sono risultati impiegati in nero due lavoratori extracomunitari, di cui uno anche privo del permesso di soggiorno. Da qui la sospensione a carico delle aziende che li impiegavano.

Denunciate all’autorità giudiziaria otto persone, accusate della violazione del Testo unico sull’immigrazione, della normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e di altre fattispecie penali. Complessivamente, nel corso delle verifiche, sono state accertate 30 violazioni che hanno portato alla contestazione di sanzioni ed ammende per oltre 40.000 euro.
In particolare, a carico delle due aziende che avevano alle dipendenze lavoratori extracomunitari privi di contratto di lavoro (e dunque utilizzati in nero), oltre alle sanzioni, è scattata la sospensione dell’attività imprenditoriale. Le aziende in questione sono ubicate nel Sorano e nel Pontecorvese.

Inoltre, a carico di nove aziende sono state riscontrate violazioni sulla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e per la mancata formazione professionale dei lavoratori. E ancora, in un’azienda agricola è stata riscontrata anche la violazione della normativa sulla prevenzione incendi, non avendo garantito l’adeguata presenza dei mezzi antincendio, in relazione alla elevata categoria di rischio incendio in cui è inserita l’attività esercitata.

In un’azienda con coltivazioni agricole associate ad allevamento di animali, sono stati trovati due bovini risultati irregolari per violazione alla normativa in materia di “identificazione e registrazione degli animali”. In tal caso è intervenuto personale veterinario dell’Asl di Frosinone per gli accertamenti di competenza. Un’altra azienda dedita ad allevamento di animali è risultata non censita alla camera di commercio e sconosciuta al fisco.
Particolare violazione è stata riscontrata in un’impresa agricola del Cassinate, ove era stato installato un impianto audiovisivo con possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori, in assenza dei presupposti di legge.

I risultati conseguiti sono il frutto della ottima collaborazione tra i reparti territoriali dell’Arma, a presidio del territorio e i Nuclei carabinieri ispettorato del lavoro che, per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali, da sempre si avvalgono del prezioso sostegno loro assicurato dalle stazioni dell’Arma. Tale virtuoso connubio operativo rappresenta oggi un modello unico ed efficace sia nei controlli di natura ispettiva che nello svolgimento di complesse attività investigative finalizzate al contrasto delle più gravi forme di sfruttamento del lavoro quali il caporalato e la tratta di esseri umani. I controlli effettuati dai carabinieri in questa prima decade di Agosto si inseriscono, infine, in una più ampia strategia di contrasto al fenomeno del caporalato che vede l’Arma in prima linea ed in stretta sinergia con l’Ispettorato nazionale del lavoro in attuazione delle direttive del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

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