Spazio satira
Frosinone
09.08.2024 - 11:00
La scuola media “Pietrobono” di via Puccini al centro di un contenzioso
La commissione lavori pubblici ha detto sì alla procedura di acquisizione sanante per risolvere il problema della scuola media “Pietrobono” di via Puccini i cui alunni rischiano lo sfratto.
L’organismo consiliare, presieduto da Sergio Crescenzi, si è riunito ieri mattina per esaminare, tra le questioni all’ordine del giorno, quella dell’istituto scolastico.
Presente anche l’assessore al patrimonio Angelo Retrosi che ha partecipato all’illustrazione dei dettagli della pratica. La commissione doveva esprimere il proprio parere in ordine alla proposta di spendere 126.000 euro per chiudere la procedura di “acquisizione” della scuola, superando tutta una serie di ostacoli e risolvendo una serie di questioni burocratiche e amministrative che rischiano di creare disagi agli alunni, ai docenti e alle famiglie dei ragazzi in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico. La commissione all’unanimità ha licenziato la proposta e ora la parola passa al Consiglio comunale che, entro il 7 settembre, dovrà pronunciarsi sulla proposta di deliberazione, che prevede anche l’impegno delle somme.
Nei giorni scorsi, la giunta Mastrangeli aveva votato la presa d’atto con la quale si confermava la strada da seguire con il conforto anche di una consulenza legale esterna. L’ente di via del Plebiscito, per portare a termine la procedura, prevede di spendere 126.000 euro. Il Comune vuole cercare di riavere il possesso dell’immobile che ospita gli alunni della scuola media attraverso quanto previsto dall’articolo 42-bis del dpr 327/2001 e dall’articolo 7 della legge 214/1990, ovvero l’acquisizione sanante, una procedura espropriativa “eccezionale” che rappresenta, a determinate condizioni, la soluzione legale per l’amministrazione che abbia realizzato un’opera pubblica su un terreno di proprietà privata in assenza di un valido ed efficace provvedimento di esproprio o di dichiarazione della pubblica utilità, per acquisire il bene immobile al proprio patrimonio indisponibile, corrispondendo al proprietario un indennizzo per il pregiudizio patrimoniale e non patrimoniale, nella misura stabilita dalla legge. L’acquisizione, quindi, di un bene utilizzato senza titolo per scopi di interesse pubblico persegue la finalità di regolarizzare le conseguenze di procedure ablatorie illegittime o di comportamenti illeciti della pubblica amministrazione in ambito espropriativo.
Il punto, tuttavia, è abbastanza controverso, dal momento che, di recente, la giurisprudenza di Cassazione ha assunto un orientamento diverso, fissando dei paletti ben precisi, soprattutto dal punto di vista temporale, sui poteri d’azione della pubblica amministrazione. Sotto questo punto di vista, l’ente ritiene che l’area su cui è costruita la scuola risulti, allo stato attuale, irreversibilmente trasformata e adibita ad attività di pubblico interesse, onde ne è oggettivamente impossibile la restituzione, così come parimenti risulta inammissibile ed oltremodo onerosa una riduzione in pristino della stessa. Risultano, quindi, secondo il Comune, preminenti gli interessi pubblici sottesi alla sua definita acquisizione al patrimonio comunale e, inoltre, ci sarebbe l’assenza di un apprezzabile pregiudizio in capo al proprietario catastale, comprovata anche dalla circostanza secondo cui l’unica azione intrapresa in sede giudiziaria ha riguardato il pagamento dell’indennizzo, non essendosi adoperato per la restituzione del bene o per la restituzione nello status quo ante.
A questo punto, risulterebbe dominante l’interesse pubblico che consegue anche al fatto che l’area della “Pietrobono” è ormai da anni trasformata e utilizzata a beneficio della collettività tanto che, in definitiva e in sintesi, dovrebbero ritenersi sussistenti e prevalenti plurime e concrete ragioni di interesse pubblico all’acquisizione al patrimonio indisponibile del Comune dell’area sulla quale è stato realizzato l’Istituto scolastico.
Da qui deriverebbe la legittimità della procedura attivata dal Comune per “riprendersi” la scuola che ha costruito. Una questione in punta di diritto che si risolverà nelle prossime settimane.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione