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Piedimonte San Germano

Cassino Plant, tutti in Regione

Ulteriori stop alla produzione: oggi non lavora lastratura, verniciatura e montaggio, domani fermi due reparti. Audizione della Commissione Sviluppo economico. Marsella (Fim Cisl): opportunità di confronto su preoccupazioni e proposte

stellantis

L’ingresso di Cassino Plant dove si producono Giulia e Stelvio per l’Alfa e il Grecale della Maserati

Nuovi fermi produttivi ma anche tavolo regionale su Cassino Plant. Dapprima gli ulteriori stop alla produzione: ieri mattina Stellantis ha comunicato alle organizzazioni sindacali dello stabilimento cassinate un fermo produttivo per oggi che riguarderà lastratura, verniciatura, montaggio e collegati mentre domani il fermo produttivo riguarderà solo le unità di lastratura e verniciatura. Ancora lavoro a singhiozzo in una fabbrica che ha registrato un nuovo record negativo con una produzione che, nel primo semestre 2024, scende quasi del 40%. Ieri almeno la buona notizia dell’audizione in Regione per il prossimo 30 luglio alle 12 convocata dal presidente della XI commissione Enrico Tiero per un “Aggiornamento sulla situazione dello stabilimento Stellantis di Cassino-Piedimonte San Germano”. 

Parteciperanno, oltre ai membri della commissione “Sviluppo economico e attività produttive”, anche la vice presidente della Regione e assessore Roberta Angelilli, il presidente della provincia di Frosinone Luca Di Stefano, il sindaco di Cassino Enzo Salera, il sindaco di Piedimonte Gioacchino Ferdinandi, il commissario straordinario del Consorzio Industriale del Lazio Raffaele Trequatrini. Invitati anche per Unindustria Cassino, Francesco Borgomeo, per Federlazio Frosinone Nino Polito, per ConfimpreseItalia Guido D’Amico unitamente ai rappresentanti sindacali di Fim- Cisl (Mirko Marsella), Fiom Cgil (Donato Gatti), Fismic (Maurizio Stabile), Ugl Lazio (Armando Valiani), Uilm (Francesco Giangrande).

«Vista la situazione dello stabilimento - ha commentato dalla Fim-Cisl Mirko Marsella - riteniamo positiva la convocazione della Regione per il tavolo sullo stabilimento di Cassino. È una opportunità di confronto per ribadire le nostre preoccupazioni e soprattutto per spingere al più presto possibile per un accordo tra organizzazioni sindacali, governo e azienda per ribadire la nostra proposta di accelerare sugli investimenti e di tutelare gli stabilimenti italiani, comprensivi dell’indotto». Recenti le proteste per i carichi di lavoro come pure quelle per le temperature elevate, al di là degli scioperi dell’indotto dove molte realtà temono che al termine degli ammortizzatori sociali possano esserci ulteriori dichiarazioni di esuberi. Dunque, tagli.

Sulla convocazione è intervenuta anche Sara Battisti, consigliere regionale del Partito democratico del Lazio. «Ho sollecitato questo nuovo incontro istituzionale visti gli ultimi dati allarmanti inerenti lo stabilimento di Piedimonte San Germano e il suo indotto. Produzione in calo del 40% rispetto al 2023, stop forzati per i lavoratori, conseguenti tagli agli stipendi e perdita di posti di lavoro nell’indotto. Servono garanzie sulle nuove produzioni, altrimenti questa parabola negativa proseguirà anche il prossimo anno e crescerà in maniera inesorabile la preoccupazione sul futuro per migliaia di famiglie. Auspico un confronto vero - conclude - e ringrazio l’assessora allo sviluppo economico della Regione Lazio, Roberta Angelilli e il presidente della commissione, Enrico Tiero, per la disponibilità dimostrata».

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