Spazio satira
Ciociaria
07.07.2024 - 15:00
Con un reddito complessivo medio di 19.785 euro, i contribuenti della provincia di Frosinone, nel 2022, hanno versato all’erario una media di 4.103 euro a testa di Irpef. A fronte di un dato medio nazionale di 5.381 euro, la Ciociaria, occupa la parte bassa della classifica stilata dalla Cgia di Mestre delle più “tartassate” tra le 107 province italiane, piazzandosi all’ottantunesimo posto.
Nella graduatoria per numero di contribuenti, invece, Frosinone è al quarantunesimo posto, con un totale di contribuenti Irpef di 314.132. Di questi, 166.862 sono lavoratori dipendenti, 114.546 pensionati, 10.721 lavoratori autonomi e 7.607 hanno percepito reddito da partecipazione.
Lo scenario
I contribuenti Irpef presenti in Italia sono poco più di 42 milioni, di cui 23,3 milioni dichiarano redditi da lavoro dipendente, 14,5 milioni redditi da pensione, 1,6 milioni sono lavoratori autonomi e 1,6 milioni presentano altri redditi, come affitti, terreni, rendite mobiliari. Nel 2022 l’importo medio nazionale di Irpef versato è stato pari a 5.381 euro. A pagare meno della media nazionale il 69% dei contribuenti. Quindi, come sottolinea la Cgia, hanno versato meno di 5.381 euro all’anno quasi sette contribuenti su dieci.
La provincia autonoma di Bolzano è l’area che presenta la percentuale più bassa, con il 60%. Seguono il Lazio con il 63%, la Lombardia con il 64%, la Valle d’Aosta con il 66% e l’Emilia Romagna e la Liguria entrambe con il 67%. Le aree, invece, con un maggiore tasso di contribuenti meno abbienti sono la Calabria, dove il 78% dei contribuenti paga meno della media nazionale, la provincia autonoma di Trento con l’80% e le Marche con l’84%.
Tra le 107 province italiane monitorate dalla Cgia, Roma presenta il più alto numero di contribuenti Irpef, con 2,9 milioni di persone, di cui 1,7 milioni di lavoratori dipendenti, 904.000 pensionati, 107.000 lavoratori autonomi e 64.300 soggetti con redditi da partecipazione. Seguono Milano con 2,4 milioni, Torino e Napoli entrambe con 1,6, Brescia con 927.100, Bari con 828.500, Bergamo con quasi 823.000 e Bologna con 796.700.
La classifica
I contribuenti che nel 2022 hanno versato l’imposta media sui redditi delle persone fisiche più alta sono i residenti della Città metropolitana di Milano. Hanno versato all’erario un’Irpef pari a 8.527 euro. Seguono i contribuenti di Roma, con 7.092, Monza-Brianza con 6.574, Bolzano con 6.472 e di Bologna con 6.323. In coda alla classifica dei “tartassati”, invece, i residenti della Sud Sardegna, con un’Irpef media pagata al fisco pari a 3.338 euro ciascuno. Va comunque sottolineato, come evidenzia l’ufficio studi della Cgia di Mestre, che i territori dove il prelievo Irpef medio è più importante sono anche quelli dove i livelli di reddito sono più alti. La quantità e la qualità dei servizi, inoltre, sono, spesso, direttamente proporzionali al livello di tassazione. «Verosimilmente – si legge nello studio – dove si paga di più, i servizi erogati dalle Amministrazioni pubbliche di questi territori spesso sono di rango superiore rispetto a quelli somministrati nelle altre aree del Paese dove si pagano meno tasse».
Insomma, se è vero che in città come Milano, Roma, Monza, Bolzano, Bologna e Parma il prelievo fiscale è più elevato, è vero anche che in queste province la concentrazione dei contribuenti più abbienti è maggiore che nel resto del Paese. «Inoltre – sottolinea ancora la Cgia – è utile ricordare che rispetto alla stragrande maggioranza delle altre realtà urbane, questi cittadini pagano di più, ma al contempo beneficiano di servizi pubblici (sanità, scuola, trasporti, cultura, tempo libero), che spesso presentano livelli di qualità non riscontrabili altrove».
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