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Frosinone

Ascensore inclinato. Prossima stazione: il degrado

Nella notte tra giovedì e venerdì scorsi atto vandalico a valle dell’impianto: distrutte le telecamere. Bruciate sterpaglie, carta e plastica. La zona è completamente abbandonata: muri imbrattati e rifiuti ovunque

ascensore inclinato

La zona è stata transennata dalla polizia

Da potenziale risorsa per la città a problema. È la sintesi della attuale situazione dell’ascensore inclinato, una cattedrale nel deserto nel capoluogo, in attesa di una riqualificazione per la quale già ci sono le risorse (ben 3,5 milioni di euro lasciati in dote dalla seconda amministrazione Ottaviani a quella attualmente in carica che ancora non è stata in grado di spenderli), ma che è, invece, terreno di conquista di vandali, che non mancano, quasi quotidianamente, di sfogare la propria frustrazione contro i beni pubblici. L’ultima “prodezza” risale alla notte tra giovedì e venerdì scorsi, quando qualcuno ha pensato bene di bruciare, nei pressi della stazione di valle dell’impianto di risalita, sterpaglie, carta e bottiglie di plastica e, soprattutto, ha pensato bene di accanirsi contro gli apparati di videosorveglianza che insistono sulla zona, distruggendo le telecamere e danneggiando il palo dell’illuminazione pubblica, che si è inclinato, su cui erano installate.

Un episodio su cui sta svolgendo accertamenti la Polizia per cercare di risalire all’ignoto o agli ignoti autori della bravata. Intanto, il dato che rileva è quello dello stato di assoluto abbandono dell’impianto. La stazione di monte, forse perché ubicata su strada e perché vicina a Comune e Prefettura è più controllata; quella di valle, invece, che si trova ai piedi della collina, lontana da via Aldo Moro, in una zona nascosta, è facile “preda” dei vandali. Lo spettacolo che si para dinanzi agli occhi dei frequentatori è davvero deprimente: muri imbrattati, rifiuti sparsi ovunque, deiezioni in ognidove e quantità industriale di profilattici usati sparsi ovunque. Uno scenario da periferia suburbana non certamente degno di una città capoluogo.

Il cantiere per la riqualificazione è in fase di perenne avvio e tarda a partire. Ad oggi c’è stata, soltanto, la consegna parziale dei lavori da parte del Comune alla ditta aggiudicataria, in attesa della consegna della progettazione strutturale dell’impianto tecnologico. Nel frattempo, però, l’ente di via del Plebiscito ha autorizzato l’anticipazione del 20% sull’importo contrattuale pari a circa 500.000 euro. A disposizione per i lavori, da completarsi in un anno, ci sono, come detto, 3,5 milioni di euro.

Sono quattro le linee di azione, che serviranno a potenziare l’impianto esistente, ma che riqualificheranno e rigenereranno, almeno nelle intenzioni, anche le aree circostanti, tanto che gli interventi previsti sono: l’ammodernamento dell’ascensore esistente realizzato, con sostituzione completa delle componenti elettromeccaniche; l’installazione del secondo impianto meccanizzato previsto nel progetto del 2005 e mai realizzato, con posa in opera di tutte le componenti funiviarie, delle vie di scorrimento e dei relativi sostegni in acciaio, ancorati alle esistenti strutture in cemento armato; e a completamento dei due interventi vi sono anche le manutenzioni straordinarie delle esistenti strutture di linea, della stazione di valle e di quella di monte, che versano in uno stato di degrado e oggetto di ripetuti atti vandalici; il collegamento pedonale con sistemazione naturalistica di sentieri in parte esistenti di raccordo fra via Aldo Moro e piazzale Vittorio Veneto; un intervento di rigenerazione urbana di 12.000 metri quadrati di aree verdi a ridosso dell’impianto funiviario. Tempo fa, in una seduta di question time, il sindaco disse che i lavori sarebbero partiti per la fine di quest’anno. Una tempistica molto incerta e generica. Intanto, probabilmente, sarebbe il caso di proteggere in qualche modo e di non far deperire ulteriormente l’esistente.

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