Spazio satira
Il delitto a Castelmassimo
13.06.2024 - 08:30
Sul posto all’alba di domenica i carabinieri e i soccorsi
Una città ancora sconvolta per la tragica morte di Silvio Scaccia, l’ottantacinquenne ucciso a colpi di pistola all’alba di domenica scorsa dal nipote Alessandro Dell’Uomo, si prepara a dare l’ultimo saluto alla vittima. Con molta probabilità, dopo l’esame autoptico effettuato nella giornata di martedì dalla dottoressa Vincenza Liviero, i funerali si dovrebbero tenere domenica prossima nella chiesa di San Pietro a Castelmassimo, dove Silvio viveva. Nove i colpi partiti dalla pistola di Alessandro Dell’Uomo, guardia giurata di quarantotto anni residente a Sora. Tre hanno colpito l’ottantacinquenne. Due, risultati fatali, lo hanno raggiunto al volto, mentre il terzo a una gamba. Un quarto colpo ha invece centrato all’addome Mariano Scaccia, figlio di Silvio, noto avvocato fortunatamente non in pericolo di vita, subito soccorso e trasportato all’ospedale “Fabrizio Spaziani” del capoluogo dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico.
Bisognerà comunque aspettare sessanta giorni per la relazioni dell’autopsia. L’omicidio è stato l’atto finale di una lite, l’ennesima, per motivi legati al confine di alcuni terreni non distanti dall’abitazione di Silvio. Domenica scorsa, però, il limite è stato tragicamente superato.
L’interrogatorio
Subito dopo aver sparato, il quarantottenne si è allontanato nelle campagne circostanti prima di contattare il suo legale di fiducia Tony Ceccarelli e costituirsi. Nella caserma di Alatri, sconvolto per quanto accaduto, ha raccontato al pm Vittorio Misiti la sua versione dei fatti. Versione ribadita, senza fornire ulteriori elementi e senza sottoporsi a un nuovo interrogatorio, anche nella giornata di martedì scorso.
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