Spazio satira
Alatri
07.06.2024 - 09:06
Mattia e Roberto Toson
Un’udienza probabilmente fondamentale nell’ambito del processo a carico di Roberto e Mattia Toson, padre e figlio imputati di omicidio volontario per la morte di Thomas Bricca, il diciannovenne freddato con un colpo di pistola il 30 gennaio del 2023 in via Liberio. Questa mattina infatti, di fronte ai giudici e agli avvocati, comparirà tra gli altri Beatrice Coccia, l’ex fidanzata di Mattia. È stata lei, con le prime ammissioni rilasciate ai carabinieri nel marzo del 2023, a “smontare” l’alibi dell’ex ragazzo su quanto accadde in quella tragica notte di inverno di un anno e mezzo fa.
È stata lei a raccontare come, la sera del delitto, la coppia fosse diretta a Veroli per una cena di compleanno, del ritardo portato da Mattia, delle risposte vaghe e generiche fornite per giustificare quel ritardo. È stata lei a scoprire l’esistenza del casco, poi sparito, all’interno del portabagagli dell’auto. Sempre lei ha raccontato dell’atmosfera che si respirava in casa dei Toson quel 30 gennaio, dopo le risse dei giorni precedenti in cui era rimasto seriamente ferito il fratellastro di Roberto, Francesco Dell’Uomo detto “Budella”. Ancora lei a riferire agli inquirenti, insospettita da una serie di circostanze, altri dettagli che sono risultati decisivi per arrivare all’ordinanza di custodia cautelare di undici mesi fa nei confronti dei due accusati.
Dichiarazioni che sono state riprese dal Tribunale del Riesame per confermare, ogni volta, i gravi indizi di colpevolezza che hanno mantenuto Mattia e Roberto Toson in carcere, il primo a Rebibbia e il secondo a Velletri. Beatrice Coccia, insomma, è la testimone chiave del processo, l’architrave su cui si basa gran parte dell’accusa, unitamente alle frasi di Elgamal Ahmed Abdelmeged Fouad, il ragazzo egiziano, dipendente di un autolavaggio a Tecchiena, il quale ha riferito di aver sentito i due Toson, la sera precedente al delitto, che parlavano di una situazione da chiudere.
Va da sé che la difesa, rappresentata dagli avvocati Umberto Pappadia e Angelo Testa, proverà a giocarsi le proprie carte più importanti, tentando di smontare la credibilità delle dichiarazioni rilasciate dalla giovane donna. Da contro, l’accusa proverà a circostanziare in maniera ancora più precisa i particolari di quella sera e tutti gli altri elementi resi da Beatrice Coccia e raccolti dai carabinieri nella lunga e complessa indagine per giungere agli arresti del 18 luglio scorso. In questo quadro, oggi ci sarà una novità di spessore.
I Toson in aula
Per la prima volta dall’inizio del processo, lo scorso febbraio, Mattia e Roberto Toson saranno presenti fisicamente in aula a Frosinone. Fin qui, difatti, non si sono mai fatti vedere, salvo in un’occasione (il 3 maggio, ndc) nella quale erano presenti sì, ma in videoconferenza. Stavolta, invece, sarà diverso e la strategia della difesa che, fino ad ora, ha indotto i Toson a restare lontani da Frosinone e da tutti gli occhi, a non presenziare, temendo effetti negativi sotto ogni profilo e possibili influenze, vira decisamente in senso opposto. Anche questa scelta, ben calcolata, conferma l’importanza e il valore che assume l’udienza odierna. La notizia che concerne i Toson non è sfuggita all’associazione “L’albero di Thomas”, con lo zio dello sfortunato ragazzo ucciso, Lorenzo Sabellico, che dice che non ci sarà spazio per qualsivoglia provocazione in un passaggio e in un momento delicatissimi del processo in corso, ribadendo che tutti si aspettano giustizia per il povero Thomas. Sicuramente, oggi non mancherà un po’ di tensione nell’aula dell’assise del tribunale di Frosinone: se non siamo davanti all’udienza clou, ci avviciniamo di molto.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione