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Frosinone

Largo Turriziani, ecco il salotto di Frosinone

Il sindaco Riccardo Mastrangeli illustra l’intervento in corso. «Stiamo mettendo in sicurezza idrogeologica una parte cedevole»

cantiere largo turriziani

Dal cantiere di largo Turrriziani riemergono i binari delle vecchie ferrovie vicinali

«L’intervento che interessa l’area urbana di Largo Turriziani mira al consolidamento strutturale, messa in sicurezza e riqualificazione urbanistica di una parte della città di Frosinone intimamente connessa con il sottostante complesso denominato “I Piloni”, oggetto di altro appalto ma di fatto non prescindibili tra loro». Il sindaco Riccardo Mastrangeli ha voglia di fare chiarezza sull’intervento in corso a Largo Turriziani. Ripercorrendo le varie tappe.

Un po’ di storia
Rileva Mastrangeli: «Bisogna fare un salto indietro nel tempo e precisamente prima del 1822 ed immaginare quest’area completamente diversa, dove il confine fisico di Frosinone erano le “case bastione”, contorno della città chiusa, le cui fondamenta e locali cantinati sono ancora visibili all’interno dei Piloni. Successivamente fu realizzata la Strada Nova, oggi Corso della Repubblica, che percorreva il perimetro esterno delle mura del centro storico realizzando una sorta di circonvallazione che disimpegnava il traffico delle anguste vie del centro storico». Aggiunge: «Per fare questo fu necessario realizzare l’infrastruttura dei Piloni per superare la depressione orografica. La loro realizzazione quindi comportò il cambiamento strutturale del modello urbanistico della città, con profonde trasformazioni architettoniche edilizie al contorno con le “case bastione” che trasformarono verso l’esterno i loro prospetti e le facciate a meridione, in precedenza povere e minimali, e che assunsero una veste più elegante ed una precisa connotazione architettonica. I fabbricati così ristrutturati sulla Via Nova, con nuovi affacci sul nuovo viadotto, si arricchirono di passetti a livello del nuovo impalcato stradale per le connessioni con il centro storico. Questo nuovo pezzo di città diventò ben presto oggetto di una forte integrazione tra il collegamento viario e la complessità di percorsi e funzioni ad esso connessi che porteranno l’area nella sua “unilateralità del sotto e del sopra” a diventare uno dei luoghi particolari della nuova città divenendone “il nuovo salotto cittadino” nel 1823». Ancora: «Successivi interventi portarono l’area ad evolversi con la realizzazione di un allargamento in corrispondenza della cuspide centrale per consentire la realizzazione della linea del tram cittadino negli anni ‘20 del secolo scorso e l’ultimo intervento con la soletta in oggetto degli anni ‘60 e la realizzazione delle ”pile” sottostanti che disegnano l’attuale paesaggio». Prosegue il sindaco: «Durante la seconda guerra mondiale i bombardamenti danneggiarono i fabbricati e le infrastrutture dell’area. In epoca di ricostruzione seguirono interventi fatti non solo “in economia e per necessità” ma anche dannosi in quanto le strutture murarie dei piani sottoposti al viadotto, comprese le facciate, vennero utilizzate come camere di contenimento di discariche dei materiali di risulta. Tale operazione si concluse con la demolizione per obsolescenza del Palazzo del Fascio, avvenuta negli anni ’50, ed il raggiungimento della quota stradale soprastante; dopo il livellamento delle macerie venne realizzato, come risultanza dello sgombero, il largo Turriziani».

Dal degrado alla rinascita
Argomenta Mastrangeli: «Oggi con l’intervento che stiamo realizzando diamo una risposta strutturale, funzionale, estetica e contemporanea alle evoluzioni urbanistiche scoordinate e “di necessità” fatte con i materiali di risulta e le tecniche di quelle epoche. Infatti dalle analisi storiche descritte si è potuti risalire ad individuare le cause che, sommate nel corso degli anni, hanno portato l’area ad una situazione di diffuso degrado ed in particolare per le infiltrazioni d’acqua, ben note ai cittadini di Frosinone, con conseguenze sulla staticità delle infrastrutture viarie e di sostegno alla retrostante parete collinare e in particolare, sulla staticità dei sottostanti “Piloni”». Rileva il sindaco: «Per queste ragioni in precedenza ho asserito che i due interventi sono intimamente connessi. L’intervento attuale mira quindi ad eliminare queste criticità e nello specifico a risolvere le problematiche relative al quadro fessurativo sotto l’area di Largo Turriziani per la presenza continua di acque reflue maleodoranti dovute sia a falle nella rete fognaria (alcune in fase di risoluzione in questi giorni), che di eliminazione di vecchie condutture percolanti. Queste evidenze di diffuso degrado idrogeologico riguardante tutta l’area di largo Turriziani, di riflesso hanno avuto ripercussioni sulla parte sottostante del complesso “I Piloni” ed avevano raggiunto condizioni di gravità tali da rendere necessario un immediato e risolutivo intervento di messa in sicurezza e ripristino di una condizione decorosa dell’opera e delle aree limitrofe».

I lavori di oggi
Afferma Mastrangeli: «Gli interventi finora realizzati sono stati la messa in sicurezza statica delle opere di sostegno su via Fratelli Bragaglia e via Maccari che presentavano la situazione geologicamente più rilevante (a seguito delle demolizioni precedentemente descritte furono realizzate, in vari momenti storici, opere si sostegno delle strada appoggiandosi sulle marne affioranti ed utilizzando pietrame sciolto ed inerti provenienti dalle demolizioni stesse, salvo poi in tempi successivi, al presentarsi delle problematiche di dissesto, intervenire con la realizzazione di contrafforti in blocchi tufacei per la realizzazione di opere di sostegno atte a scongiurare dissesti), la bonifica delle preesistenze impiantistiche che non assolvono più alla funzione, la regimazione delle acque superficiali per il successivo recapito in fognatura e di quelle di risorgiva oltre che l’intero drenaggio ed impermeabilizzazione dell’area di Largo Turriziani per permettere la fruibilità dei Piloni sottostanti».

La mission del progetto
Argomenta il Sindaco: «Il progetto infine prevede una nuova fruizione dell’area diversa da quella che conosciamo, non più zona di passaggio veicolare ma luogo che assumerà una nuova vocazione nella struttura della città come parte peculiare e qualificata per favorire l’integrazione nel contesto sociale ed economico del territorio attraverso un’integrazione diretta con il centro storico, creando i requisiti per l’insediamento di attività commerciali e favorire le condizioni affinché si possa tornare a definire quest’area “Il nuovo salotto cittadino”». Spiega Riccardo Mastrangeli: «L’area sarà completamente pedonale, prevederà spazi di aggregazione sociale assumendo nel contempo funzione di raccordo diretto con il centro storico. In corrispondenza delle fondamentali e strategiche opere di contenimento e sostegno in calcestruzzo, stiamo realizzando due radiali perfettamente integrate nel disegno generale dell’area, una con gradini adiacente via Maccari e una rampa di collegamento per il superamento delle barriere architettoniche adiacente via Fratelli Bragaglia che permetterà anche il riallineamento e allargamento della sede stradale esistente». Poi va avanti: «Il mascheramento delle importanti opere di contenimento e sostegno del terreno è stato realizzato mediante gradonate convergenti verso l’Arco Campagiorni, concepite per riproporre in chiave moderna e fruibile l’originario assetto orografico e contestualmente contribuire ad un forte e significativo consolidamento dell’area. In tale maniera si è operata anche la ricucitura dei percorsi da e per il centro storico interrotti dallo sbalzo già esistente in maniera tale da rimarcarne la piena continuità».

La fase finale
Afferma Mastrangeli: «Siamo ora nella fase lavorativa finale; l’area verrà ripavimentata con lastre in gres effetto pietra alternate ad una pavimentazione architettonica effetto ghiaia a vista in grado di dare una finitura cromatica equivalente alla Pietra Tartara di Anagni. Tutti gli interventi sono realizzati con preventivo coordinamento ed approvazione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio. Il verde avrà un valore importante in quanto sono state realizzate 14 fioriere con finitura esterna in acciaio corten inglobate all’interno delle gradonate con disegno asimmetrico in grado di realizzare diversi punti di vista nei diversi percorsi fruibili nelle quali saranno poste a dimora a breve circa 180 essenze arbustive/arboree. La cavea così realizzata darà la possibilità di organizzare spettacoli e manifestazioni in un’area dedicata e perfettamente fruibile in sicurezza». Sottolinea Riccardo Mastrangeli: «Per l’accesso alla zona pedonale verranno installati, da ambo i lati, dissuasori telescopici per consentire il transito, esclusivamente in orari prestabiliti, per il carico e lo scarico dei fornitori dei locali o per emergenze. L’illuminazione pubblica verrà anch’essa modificata installando nuovi apparecchi illuminanti in corrispondenza dei muretti rompitratta della ringhiera sui Piloni, faretti segna passo in corrispondenza dei percorsi pedonali e strip led per illuminazione architettonica delle gradinate e del verde. Saranno installate predisposizioni di utenze impiantistiche per manifestazioni o installazioni sia dalla parte della cavea che sulla sommità. Verrà ricollocata in posizione riqualificata sulla sommità la statua di Norberto Turriziani. Il contesto sarà integrato con pannellature rievocanti i nostri caduti in guerra e saranno realizzati totem illustrativi e pannellature contenenti la descrizione delle varie fasi storiche ed emergenze architettoniche-ingegneristiche-artistiche-culturali in grado di rappresentare e far comprendere l’evoluzione di questa porzione di città a seguito dell’intervento di riqualificazione, compreso il passaggio della vecchia ferrovia. Una considerazione finale. Con questo intervento stiamo finalmente mettendo in sicurezza idrogeologica e rafforzando strutturalmente una parte storicamente cedevole del nostro centro storico… e le pericolose fratture del terreno si arrestano con il cemento e non con le parole». Conclude il sindaco Mastrangeli: «Allo stesso tempo stiamo dando un vestito elegante a Largo Turriziani con rivestimenti pregiati e tanto verde che non solo gratificherà lo sguardo di chi vorrà godere del posto, ma aiuterà anche l’ambiente. Largo Turriziani è esposto ad occidente su uno dei panorami più belli della nostra Ciociaria. Personalmente amo l’ora del tramonto, l’ora del relax, che è bello vivere insieme alla famiglia ed agli amici dopo una giornata intensa di lavoro. Sono del parere che sarà bellissimo godersi non solo il calare del sole ma anche le serate in questa che sarà l’Agorà raffinata della nostra città… luogo di incontro, luogo di socializzazione e luogo di relazione tra i giovani, i meno giovani. Ripeto: sarà bellissimo, un posto del cuore che richiamerà persone da tutta la Ciociaria». Per quanto riguarda la conclusione dei lavori, sia relativamente a Largo Turriziani che ai “Piloni”, se ne dovrebbe parlare per la fine dell’estate. Quindi con ogni probabilità a settembre ci sarà il nuovo assetto.

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