Spazio satira
Anagni
12.05.2024 - 13:00
Uno scorcio del Convitto nazionale Principe di Piemonte di Anagni
Acea Ato5 notifica al Comune l’ennesimo decreto ingiuntivo per bollette non pagate e l’ente incarica il legale per contestare il conto.
La società incaricata del servizio idrico ha infatti richiesto tramite un’ingiunzione il pagamento di fatture non saldate, emesse a fronte dei consumi addebitati al contatore relativo all’utenza utilizzata dal Convitto Principe di Piemonte (gestione Inps).
La somma richiesta, come dichiarato dagli uffici finanziari dell’ente e riportato in delibera, ammonta a ben 426.910 euro, di cui 113.493 euro per il “sostenuto pagamento di 8 fatture relative all’utenza 995942 a servizio del Convitto; documenti contabili emessi in periodo successivo all’emissione del decreto ingiuntivo numero 875-2022 del Tribunale di Frosinone, in ordine al quale è pendente dinanzi allo stesso organo giurisdizionale, il giudizio di opposizione.
In pratica, Palazzo d’Iseo avrebbe ignorato le bollette regolarmente ricevute facendo lievitare la somma ai livelli attuali, né dopo la notifica del decreto ingiuntivo avrebbe provveduto a far volturare l’utenza.
La prima richiesta è datata 2020, seguita dalla proposta dell’Inps di mediazione civile tra Comune ed Acea presso ConcorMedia, a Roma. Nel 2021 il Comune incaricò l’avvocato Francesco Scalia per l’assistenza legale nella procedura numero 905/2020. L’11 aprile 2024 la giunta ha deciso di affidare allo stesso avvocato, ex presidente della Provincia di Frosinone, “in considerazione della particolare complessità della fattispecie de quo e sussistendo, pertanto, specifiche esigenze di carattere tecnico operativo, nonché per ragioni di continuità di rappresentanza …”.
L’avvocato Scalia ha risposto positivamente, assumendo l’incarico, a fronte del quale sono stati impegnati 17.018 euro.
Riguardo agli ingenti consumi rilevati, va detto che potrebbe trattarsi dell’effetto di una perdita che, nonostante scavi ed indagini da parte di Ato5, non si è ancora riusciti a trovare. Addirittura ci sono lamentele per il ripristino di viale Matteotti, luogo dello scavo, che presenta una gobba insidiosa soprattutto per ciclisti e motociclisti.
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