Spazio satira
Supino
26.04.2024 - 12:00
Il tribunale di Frosinone
Ha rubato un borsello a un sacerdote di Frosinone. All’interno c’erano soldi, carta di credito, bancomat, assegni, documenti d’identità e patente, oltre alle chiavi della parrocchia. Poco dopo ha utilizzato la carta di credito e il bancomat effettuando operazioni per circa 2.000 euro. Sono le accuse per cui è finito nei guai un quarantasettenne residente a Supino. È difeso dall’avvocato Antonio Ceccani.
La ricostruzione
I fatti contestati risalgono a settembre dello scorso anno, a Frosinone. Stando alle accuse, l’uomo si è impossessato del borsello del sacerdote con all’interno documenti della vittima, chiavi della chiesa, due assegni, carta di credito, bancomat e poco meno di cento euro. Poco dopo il furto, il quarantasettenne, ha effettuato operazioni dalle carte, per un valore complessivo di duemila euro, in un negozio della città di Ferentino. Sempre stando alle accuse, ha tentato anche di impossessarsi di beni custoditi nella parrocchia nel capoluogo ciociaro. Aveva preso anche le chiavi della chiesa. Chiavi trovate nel borsello insieme all’altra refurtiva e aveva raggiunto il luogo di culto per mettere a segno il colpo. Colpo, però, che non è riuscito all’indagato, a causa dell’attivazione del sistema di allarme. Dopo la vicenda, sono stati avviati tutti gli accertamenti del caso da parte dei carabinieri. Nei giorni scorsi l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. L’uomo deve rispondere ora delle accuse di furto aggravato, tentato furto e indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti. Ora avrà venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, o presentarsi per rilasciare dichiarazioni oppure chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio.
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