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Cassino

Polizze assicurative ritenute false. Imprenditori assolti dopo sette anni

L’inchiesta aperta a seguito dei controlli dell’Arma. Ma si trattava di un errore di contabilità, come emerso in tribunale

tribunale cassino

Il tribunale di Cassino

Polizze assicurative false, imprenditori residenti a Pontecorvo assolti dopo un lungo calvario giudiziario durato sette anni. Erano stati accusati nel 2017 del reato di truffa aggravata dopo che ignari automobilisti, a seguito di alcuni controlli da parte dei carabinieri, si erano visti sequestrare l’auto ed elevare una salatissima multa, per mancanza della copertura assicurativa. In particolare, a seguito di una approfondita verifica da parte dei militari, i contratti di assicurazione esibiti dagli automobilisti erano risultati falsi, pertanto, gli operanti avevano proceduto immediatamente ad ascoltarli a sommarie informazioni e dopo il sequestro delle auto e delle polizze avevano proceduto a una immediata perquisizione nei confronti dei tre imputati, all’epoca dei fatti assicuratori.

Nel corso delle perquisizioni erano state rinvenute nella disponibilità dei tre imputati delle polizze assicurative e dei certificati anagrafici tutti risultati falsificati, nonché computer e stampanti che, secondo gli operanti, servivano per stampare polizze false ed ottenere così indebitamente il pagamento del premio assicurativo da parte degli assicurati. In particolare, la locale procura della Repubblica a seguito della notizia di reato, dopo aver proceduto alla convalida del sequestro di quanto rinvenuto, aveva incaricato il Ris di Roma affinché procedesse all’analisi dei software sottoposti a sequestro, al fine di verificare le operazioni compiute.

Nel corso del dibattimento, sono stati escussi numerosi testimoni, oltre ai carabinieri operanti, e sono stati ascoltati anche gli ignari automobilisti, i quali hanno confermato di aver regolarmente pagato il premio assicurativo e di aver ricevuto le polizze che poi sono risultate false. La difesa dei tre imputati, rappresenta dagli avvocati Emanuele Carbone e Gaetano Mastronardi, sin dalle prime battute hanno sostenuto l’assoluta irrilevanza penale delle condotte poste in essere dai loro assistiti, essendosi trattato di un errore di contabilità tra l’agenzia di assicurazioni e i medesimi, in quanto per mero errore le predette polizze, assolutamente non contraffatte, non erano state messe in copertura. Pertanto, la tesi difensiva sostenuta dagli avvocati Emanuele Carbone e Gaetano Mastronardi è stata condivisa dal giudice del Tribunale di Cassino ed ha assolto i tre imputati, disponendo il dissequestro di tutto il materiale informatico.

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