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Frosinone

72º Stormo, Rossi: «Dal ministro Crosetto nessuna risposta»

Da lunedì mezzi e personale si sono spostati a Viterbo per iniziare a prendere confidenza con la sede della scuola volo

72º Stormo, Rossi: «Dal ministro Crosetto nessuna risposta»

Nell’immagine un’esercitazione all’aeroporto “Moscardini” di Frosinone

«È possibile fermare l’iter di trasferimento della scuola di volo per elicotteristi da Frosinone a Viterbo? Secondo me sì». L’europarlamentare della Lega Maria Veronica Rossi lascia ancora aperta la speranza di bloccare il trasferimento del 72° Stormo dall’aeroporto “Moscardini”.

Da lunedì, infatti, i mezzi e il personale operativo di stanza nel capoluogo ciociaro si sono trasferiti a Viterbo per iniziare a prendere confidenza con la sede della scuola di volo interforze. Prove tecniche di un trasferimento che, secondo le prime indicazioni arrivate nel 2021 dallo Stato maggiore dell’Aeronautica militare, si sarebbe dovuto completare nel 2025 e che, probabilmente, slitterà al 2029.

Lo scorso 12 marzo il governo ha trasmesso alle commissioni di Camera e Senato la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 31/2023, denominato “Nuova scuola elicotteri Viterbo – Segmento operativo”, costituito dal “segmento volo» Light Utility Helicopter (LUH), elicottero multiruolo per la Difesa, relativo all’acquisizione di nuovi elicotteri leggeri in sostituzione delle flotte legacy e la realizzazione del segmento terra, denominato Ground based training system (GBTS), per la formazione dei piloti dell’aeronautica militare, delle forze armate e dei corpi dello Stato, corredato delle schede tecnica ed illustrativa. Il programma fa riguarda l’acquisizione di nuovi elicotteri leggeri per la scuola di Viterbo.

«Basterebbe far capire che il rapporto costi-benefici è migliore. E che l’acquisto da parte dell’esercito di un certo tipo di elicotteri non può giustificare lo sradicamento del 72° Stormo da Frosinone per portarlo in Tuscia – prosegue Rossi – Da tempo, ormai immemorabile, ho chiesto un incontro al ministro Crosetto senza ottenere risposta, evidentemente non è interessato a parlare della questione. Proverò ora con il sottosegretario alla difesa, sperando di incontrare, quantomeno, maggiore cortesia istituzionale».

Poi aggiunge: «Nessuno ha ancora fornito una motivazione valida e inoppugnabile per giustificare la decisione di trasferire la scuola di volo. Le motivazioni sono tecniche? Falso, perché Frosinone rispetto a Viterbo offre condizioni di addestramento per i piloti mille volte migliori. Le motivazioni sono logistiche? Falso, perché Frosinone è collegata con il resto del mondo meglio rispetto a Viterbo.

Le motivazioni sono legate alla struttura militare? Falso, perché a Frosinone c’è già tutto quello che serve per una scuola di volo interforze. Basterebbero investimenti minimi per adeguare l’aeroporto alle mutate esigenze, mentre a Viterbo c’è poco o niente di quello che realmente serve. E poi, se Viterbo un giorno dovesse ospitare il terzo scalo civile del Lazio, come si farebbe a conciliare l’attività addestrativa militare con il traffico civile. Quindi, mi chiedo a questo punto: qual è la vera volontà che c’è dietro questa illogica decisione di trasferimento del 72° Stormo?

Qui non stiamo parlando solamente di “politica” militare, ma anche del destino di centinaia di famiglie e dell’eventuale depauperamento economico della Ciociaria, che già da anni sta soffrendo per un processo di deindustrializzazione che ha eroso ricchezza economica e sociale. Rischia quindi di essere una soluzione antieconomica. Nessuno è stato in grado di dire se vi sia o meno un reale risparmio nell’attuare questo “trasloco”.

Le cifre non si conoscono e non sono state rese note. Ci piacerebbe conoscere il quadro tecnico economico dei lavori su Viterbo e quello di quelli eventuali su Frosinone, magari potrebbe uscire qualche sorpresa e magari scopriremmo che andare via dal capoluogo ciociaro non sarebbe poi così tanto conveniente dal punto di vista economico.

Quindi, invito l’amministrazione militare, il governo e il ministero della difesa a tirare fuori i numeri di questa operazione, proprio per fugare ogni dubbio. Se poi, si vuole dire che Viterbo è più strategica di Frosinone, non ci siamo proprio. È la realtà effettuale a smontare questa favola della buonanotte. Se, poi, c’è un accanimento sulla soluzione di Viterbo, si pensi per Frosinone a sviluppare tutta la parte della ricerca e dell’industria militare».

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