Cerca

Frosinone

Inquinamento, polveri sottili oltre i limiti in 92 giorni

Bastano poco più di tre mesi alla centralina di Frosinone Scalo per superare la soglia massima consentita. Il trentaseiesimo sforamento raggiunto lo scorso 29 marzo

centralina arpa scalo

La centralina Arpa di via Puccini nel quartiere Scalo di Frosinone

A Frosinone bastano, in media, 92 giorni per superare il limite delle 35 giornate con le polveri sottili oltre il consentito.
Il trentaseiesimo sforamento, quest’anno, complici le polveri sahariane, è stato raggiunto il 29 marzo, decisamente in anticipo rispetto alle due stagioni precedenti. Dal 2006 a oggi, ovvero da quando si misurano i valori delle polveri sottili, il limite dei 50 microgrammi per metro cubo da non superare più di 35 volte all’anno, il trentaseiesimo sforamento arriva dopo 92,4 giorni. Per la verità, fino al 2015 tale soglia è sempre stata raggiunta a febbraio, il 7, il tempo più breve, nel 2006, il 26, quello più lontano, nel 2014.

Nel 2016, per la prima volta la centralina Arpa di via Puccini ha superato la linea rossa il 26 ottobre. Da allora, si è tornati all’antico nel periodo 2017-2021 con la violazione numero 36 il 16 febbraio nel 2017, il 10 marzo (prima volta al terzo mese) l’anno dopo, quindi il 19 febbraio nel 2019, il 10 febbraio nel 2020 e il 2 marzo nel 2021. A quel punto nuovo salto in avanti con il trentaseiesimo sforamento raggiunto il 24 novembre nel 2022, l’anno migliore, e poi il 12 novembre, nel 2023. Quest’anno, netto peggioramento rispetto al biennio precedente con la data del 29 marzo da cerchiare in rosso.

La sequenza segue l’andamento dei livelli delle polveri sottili che, dopo i picchi dei primi anni, con tanto di primato nazionale raggiunto da Frosinone come città d’Italia con più superamenti dei limiti, negli ultimi anni si è assestato con un deciso miglioramento. Eppure, lo scorso anno Legambiente è tornata ad assegnare il Cigno nero a Frosinone, classificatasi al primo posto - con 70 sforamenti - tra le città italiane con più giorni oltre i 50 microgrammi per metro cubo. Frosinone era già stata prima in Italia nel 2014 e nel 2015 con 110 e 115 sforamenti, poi seconda nel 2010 e nel 2012 con 108 e 120, terza nel 2013 con 112 e, più recentemente, quarta nel 2019 con 68. Negli anni le violazioni sono costantemente diminuite: 140 nel 2006, il record, 122 nel 2009, 85 nel 2016, la prima volta sotto i cento, fino a raggiungere il minimo di 55 nel 2021. Anche la media delle concentrazione di Pm10 è scesa: il picco nel 2011 con 55. E recentemente: 34 nel 2019, 36 nel 2020, 29 nel 2021, 30 nel 2022 e 33 nel 2023.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione