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Frosinone

Fabrizio Cristofari: «Il Dea di 2° livello si può fare»

Parla il presidente dell’ordine dei medici Fabrizio Cristofari: «Le polemiche politiche non servono». «È una procedura complessa e lunga che richiede l’attivazione di reparti. Ma intanto aumentiamo il personale»

ospedale frosinone

L'ospedale "Fabrizio Spaziani" di Frosinone

«Il riconoscimento di Dea di secondo livello richiede una procedura importante e complessa perché riguarda l’attivazione di reparti. Non si tratta di un argomento che può essere affrontato come se fosse un derby». Così Fabrizio Cristofari, presidente dell’ordine dei medici della provincia di Frosinone. Spiega: «A Latina l’attivazione non è ancora totalmente compiuta, ma la procedura è iniziata già da tanti anni. A Frosinone, invece, soltanto nel secondo mandato di Nicola Zingaretti come Governatore è cominciata l’implementazione dei reparti. Sinceramente penso che la domanda che dobbiamo porci come cittadini, come medici e come politici sia soltanto una: quanto tempo servirà per dare all’ospedale Spaziani di Frosinone tutte le condizioni per il riconoscimento di Dea di secondo livello?».

Aggiunge Cristofari: «Un aspetto fondamentale è quello del personale. Mi spiego meglio: saranno fondamentali le deroghe della Regione Lazio sul versante delle assunzioni. Sia per quelle che sono le strutture esistenti, sia per quelle da costituire. Perché non possiamo non sottolineare che la sanità provinciale soffre di una gravissima difficoltà relativamente al personale. Occorrono assunzioni rapide di medici e infermieri per riempire gli organici. Si tratta di un passaggio fondamentale sotto ogni punto di vista. Anche per centrare l’obiettivo del Dea di secondo livello a Frosinone. Aggiungo pure che nella programmazione regionale è previsto altresì il Dea di primo livello all’ospedale di Sora. Quanto personale occorre? Guardi, mi auguro che possano esserci 200 deroghe sul versante dei medici. Sinceramente le polemiche non servono a nulla e poi non le capisco. A mio giudizio lo spirito dovrebbe essere quello di fare squadra: la Asl, la politica, tutti. Il Dea di secondo livello può far effettuare un salto di qualità decisivo, sia alla sanità che al territorio».

Nel 2020 nell’Atto aziendale della Asl di Frosinone si sottolineava la necessità del completamento del percorso di adeguamento a Dea di secondo livello per il presidio ospedaliero Spaziani di Frosinone. Così come nel documento regionale di progettazione della rete ospedaliera 2021-2023 venne prevista la realizzazione del Dea di secondo livello per l’ospedale del capoluogo ciociaro. Una struttura sede di Dea di secondo livello assicura, oltre alle prestazioni fornite dal Dea di primo livello, le funzioni di più alta qualificazione legate all’emergenza, tra le quali la cardiochirurgia, la neurochirurgia, la terapia intensiva neonatale, la chirurgia vascolare, la chirurgia toracica. Nella programmazione della rete ospedaliera 2024-2026 si fa riferimento all’adeguamento del presidio ospedaliero Fabrizio Spaziani di Frosinone a Dea di secondo livello. Rileva Fabrizio Cristofari: «I termini usati sono importanti. A Frosinone si parla di adeguamento, mentre a Latina si tratta soltanto di completare un percorso che è il frutto di una programmazione sanitaria certa e determinata negli anni. È il ragionamento che facevo prima. I tempi sono diversi. Però non è che il riconoscimento di Dea di secondo livello all’ospedale di Latina esclude quello di Frosinone. Bisogna impegnarsi per portare avanti l’adeguamento. Le polemiche politiche non servono a spostare i termini del problema».

Nei giorni scorsi c’è stato un botta e risposta al vetriolo tra il Partito Democratico e Fratelli d’Italia. Una tematica, quella del riconoscimento del Dea di secondo livello, che riemerge puntualmente in ogni campagna elettorale. Da ormai diversi anni. Il presidente dell’ordine dei medici Fabrizio Cristofari sposta il dibattito sul piano strettamente tecnico e sanitario. Sottolineando che occorre attivare determinati reparti e servono medici ed infermieri. E se l’obiettivo finale è quello del Dea di secondo livello, non bisogna perdere di vista l’intero panorama della sanità provinciale. Con i problemi quotidiani che restano sul tappeto. Irrisolti. La prima vera svolta dovrebbe essere questa.

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