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Il convegno

Sanità, strategia integrata tra pubblico e privato

Un incontro voluto da Federlazio Salute. Casinelli: «È necessario analizzare i dati per riportare in questa provincia le risorse che vengono spese fuori dalla Regione»

Sanità, strategia integrata tra pubblico e privato

Riccardo Mastrangeli, Alessia Savo, Alessandro Casinelli e Sabrina Pulvirenti

La parola chiave è sinergia. L'obiettivo un miglioramento dei servizi e un fruttuoso impiego delle risorse nell'ambito della sanità ciociara. In questa direzione ha voluto puntare l'iniziativa "Programmazione Sanitaria. Integrazione Pubblico-Privato" che ieri ha visto riuniti il presidente di Federlazio Salute del Lazio, Alessandro Casinelli, il commissario straordinario della Asl di Frosinone, Sabrina Pulvirenti, la presidente della commissione regionale Sanità, Alessia Savo, e il sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli.

L'obiettivo
Un incontro, quello che si è tenuto nella sede di Federlazio di Frosinone e che sarà replicato anche nelle altre province del Lazio, che dal capoluogo ciociaro vuole gettare le basi per una sanità che abbia una condivisione di intenti più marcata e una definizione dei ruoli più organica tra il pubblico e il privato convenzionato.

Il presidente regionale di Federlazio Salute ha voluto ribadire la differenza tra sanità pubblica e privata, sottolineando come il servizio sanitario nazionale sia composto da pubblico e privato convenzionato, che egualmente erogano prestazioni per conto dello Stato. «In questi anni è capitato, però – ha detto – che procedendo in maniera autonoma, andassero in conflitto l'uno con l'altro. E così si rischia che si duplichino le prestazioni, e di conseguenza le risorse, e che si operi in maniera concorrenziale. È importante, dunque che ci sia indicato cosa deve fare il pubblico e cosa il privato convenzionato».

Casinelli ha quindi evidenziato le attuali criticità e i dati da cui partire per avviare un piano condiviso, sottolineando il ruolo della Regione e della Asl di Frosinone, nella suddivisione dei compiti tra pubblico e privato convenzionato. Tra i dati forniti da Casinelli quelli relativi alla spesa per le prestazioni erogate fuori dalla regione a pazienti della provincia di Frosinone, che per risonanze e tac, nel 2022, è stata di due milioni e seicentomila euro. «Ciò vuol dire – ha spiegato – o che non ci sono abbastanza strutture che erogano risonanze e tac oppure che il budget assegnato a queste non è sufficiente. Come si risolve? Prendendo le risorse del fuori regione – ha detto – e orientandole verso le strutture della nostra provincia. Il nostro dovere, dunque, è tirare fuori questi numeri e far emergere le problematiche da risolvere. In questo senso – ha concluso – abbiamo visto un cambio di passo, evidente già dal fatto stesso che ai privati convenzionati siano state poste domande su cosa facciano e cosa siano in grado di fare. E questo significa che all'interno delle strategie del governo regionale c'è una volontà di valutare tutte le possibilità».

Le proposte
Sulla necessità di partire dalle emergenze, ponendo in essere innanzitutto un'analisi epidemiologica, ha insistito Alessia Savo: «Da troppi anni la Regione Lazio non ha avuto né esercitato il ruolo di regista che le è proprio nell'organizzazione della vision del sistema sanitario regionale: a cosa tende e cosa offre. Il nuovo approccio del governo Rocca – ha sottolineato – non solo pone al centro l'esigenza del paziente, partendo dalle necessità che emergono dai territori e che per tanto tempo hanno alimentato la mobilità passiva verso altre regioni, ma sta invertendo la rotta con una riorganizzazione sanitaria che parta dallo studio della domanda per riformulare l'offerta. Non a caso esiste un dipartimento di epidemiologia – ha aggiunto – E nella nuova idea di sanità che stiamo interpretando rientra anche l'equilibrio tra pubblico e privato accreditato». Tra gli obiettivi sottolineati da Savo, dunque, fermare il cosiddetto "turismo sanitario". «Possiamo farlo assicurando qualità dei servizi e certezza delle cure nei territori di appartenenza – ha spiegato – creando al contempo una rete sul modello hub&spoke, rappresentativo delle eccellenze di ogni attore della sanità».

L'analisi
Il commissario Pulvirenti ha poi presentato una serie di dati, ancora in lavorazione, relativi alle strutture e al personale della Asl di Frosinone, sottolineando come l'analisi della situazione in essere sia necessaria al fine di attuare una strategia corretta e per attuare un cambio di passo. Analizzare cosa c'è, dunque, per comprendere di cosa l'Azienda sanitaria abbia bisogno e in che modo il privato accreditato può colmare le eventuali criticità del pubblico. «Senza i dati non possiamo costruire un rapporto integrato tra pubblico e privato – ha detto – E dobbiamo abbandonare l'ottica secondo la quale il privato accreditato è l'imprenditore che fa profitto, in virtù di un rapporto di committenza domanda-offerta. Dobbiamo analizzare la nostra offerta e, compreso perché i nostri pazienti vanno fuori regione, dobbiamo riportarli all'interno della nostra Asl. In questa direzione – ha aggiunto – va questo tavolo, che vuole dare impulso a un cambio di passo».

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