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L'omicidio di Thomas

Il Riesame conferma l'ordinanza. I Toson restano in carcere

Dopo l'annullamento con rinvio della Cassazione arriva la nuova pronuncia. La difesa anticipa già un altro ricorso alla Suprema Corte

Il Riesame conferma l'ordinanza. I Toson restano in carcere

Il procuratore Antonio Guerriero, nell'aula della Corte d'assise venerdì, con gli avvocati Testa e Pappadia

Anche il nuovo Riesame conferma le esigenze cautelari e l'ordinanza di custodia cautelare per Roberto e Mattia Toson, ora sotto processo per l'omicidio (volontario) di Thomas Bricca.
Ieri, infatti, è giunta notizia dell'esito della nuova udienza davanti al tribunale delle Libertà, chiamato in causa dal ricorso degli avvocati dei Toson, Angelo Testa e Umberto Pappadia. Il riesame doveva pronunciarsi sul ricorso contro l'ordinanza cautelare sulla base di quanto deciso dalla Corte di Cassazione che aveva annullato con rinvio l'ordinanza e invitato il Riesame a meglio chiarire alcuni aspetti sui quali si erano concentrate le critiche della difesa di padre e figlio, che venerdì scorso erano a processo davanti alla Corte d'assise di Frosinone.

In particolare, la Cassazione aveva chiesto di specificare alcuni aspetti dal movente, cui secondo la Cassazione non può attribuirsi «alcuna valenza genuinamente "indiziante"», all'uso della mano sinistra da parte dello sparatore (circostanza confermata all'udienza di venerdì in Corte d'assise), ai dubbi sull'altezza del passeggero, sul colore delle scarpe indossate e del casco (bianco, anche se i testimoni hanno parlato di caschi neri) e sul possesso del T-max da parte dei Toson. La Cassazione concludeva nel senso che il Riesame «non ha instaurato un reale confronto con le plurime obiezioni difensive e con le ricostruzioni alternative proposte, tutte effettivamente vertenti su profili essenziali della vicenda e, almeno astrattamente, in grado di disarticolare in profondità il compendio indiziario».

Censure che il nuovo Riesame ha ora superato, confermando la misura cautelare richiesta e ottenuta, lo scorso 12 luglio, dal procuratore Antonio Guerriero e dal sostituto Rossella Ricca.
Al tempo stesso la Cassazione avallava la pronuncia del Riesame in ordine alla «valenza attribuita all'alibi falso fornito dagli indagati» come pure sulla «pretesa mancata ricerca di elementi valutativi ulteriori» che avrebbero potuto anche essere favorevoli ai Toson: sul punto, la risposta del Riesame è stata giudicata coerente.

La Suprema Corte evidenziava pure che «la qualità di teste prevale, rispetto a quella di possibile coindagato in reato connesso» con riferimento all'utilizzabilità delle dichiarazioni dei testi imputati di reato connesso, pur con alcuni distinguo temporali.
Secondo la procura, in base agli accertamenti dei carabinieri, sullo scooter dal quale il 30 gennaio dell'anno scorso sono stati sparati i colpi che hanno ucciso Thomas Bricca c'erano Roberto (alla guida) e Mattia (ritenuto l'esecutore materiale).

Thomas, quella sera, indossava la stessa felpa bianca con cappuccio del reale obiettivo dell'agguato Omar Haoudi come dallo stesso confermato in Corte d'assise («C'eravamo comprati i vestiti insieme», ha detto in aula).
La difesa dei Toson, in attesa di conoscere le motivazioni adottate con il nuovo pronunciamento dal Riesame, annuncia già che farà ricorso in Cassazione.
Per la famiglia di Thomas, lo zio Lorenzo Sabellico ha così commentato: «La nostra attenzione non scenderà mai finché giustizia non sarà fatta. Se qualcuno pensa che l'attenzione possa scemare non si è reso conto del contesto che stiamo vivendo».

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