Spazio satira
L'analisi
27.02.2024 - 13:00
L'ingresso dello stabilimento Saf di Colfelice
Il conguaglio di 14 milioni di euro deriva soprattutto dagli extracosti sostenuti per il trattamento dei rifiuti del 2020. A consuntivo. Le voci che si riferiscono al 2021 e al 2022 fanno riferimento agli interessi per l'indicizzazione Istat. Questo vuol dire che la stangata sui rifiuti è destinata ad aumentare non soltanto perché mancano ancora il 2023 e il 2024. Ma anche e soprattutto il 2022 e il 2021. Per questo motivo l'operazione trasparenza avviata dalla Saf di Frosinone verrà effettuata fino in fondo in sede di assemblea dei sindaci, convocata per l'undici marzo. E se è ormai evidente che c'è la tentazione forte di buttarla in politica (e quindi in caciara), bisognerà però tenere la barra dritta sugli extracosti e sui conti. Perché alla fine il conguaglio di 14 milioni riguarda i Comuni, che però non avranno altra scelta se non quella di aumentare la Tari. E quindi saranno cittadini, famiglie e imprese a pagare il conto. Come sempre del resto.
La linea di De Angelis
Il presidente della Saf Fabio De Angelis lo ha detto nei giorni scorsi: «Occorre innanzitutto rilevare che nell'anno 2020, nei primi sei mesi, era funzionante la discarica di Roccasecca, limitrofa all'impianto Saf, nella quale venivano conferiti i sovvalli e gli scarti di lavorazione dei rifiuti solidi urbani, trattati nel nostro impianto». Significa che gli extracosti determinati dalla necessità di smaltire l'immondizia prodotta in Ciociaria fuori dall'Ambito Territoriale Ottimale vanno considerati a partire dalla seconda metà del 2020. Fino ad oggi. Ecco perché le cifre del conguaglio sono destinate ad aumentare. Sin dagli anni 2021 e 2022. Ha proseguito De Angelis: «Con la chiusura della discarica di Roccasecca la Saf è stata autorizzata dalla Regione Lazio a conferire i propri scarti di lavorazione alla discarica Ecologia Viterbo, agli impianti di Peccioli, in provincia di Pisa, ed Atri, in provincia di Teramo, con un aumento dei costi sia per lo smaltimento che per il trasporto. Tale condizione ha determinato un extracosto di circa 30 euro a tonnellata, non presente nell'attuale piano tariffario. Anche il costo di recupero energetico è aumentato. Mi riferisco al costo sostenuto nel 2020 per il termovalorizzatore di San Vittore del Lazio: 127,20 euro a tonnellata. Mentre il costo nel 2023 è di 140 euro a tonnellata, oltre a 8,20 euro per il trasporto, con un incremento pari a 21 euro a tonnellata. Inoltre è stato deciso dalla precedente "governance" di garantire lo smaltimento del Cdr-Css prodotto dal nostro impianto con la stipula di contratti dedicati a tale scopo, in particolare con A2A, impianto di Brescia ed Hera Ambiente per un costo complessivo, sostenuto per il trasporto e il recupero energetico, non ancora inserito in tariffa, di circa 50 euro a tonnellata». Dunque è chiaro che ci sono delle cifre (30 e 50 euro a tonnellata) non ancora caricate nella tariffa. C'è un altro elemento da considerare. La Regione Lazio, con una determinazione del 24 febbraio 2023, ha approvato "l'aggiornamento a consuntivo della tariffa di accesso all'impianto Tmb della Saf spa di Colfelice per l'anno 2020". Con decorrenza 1° gennaio 2020. La tariffa approvata dalla Regione è pari a 161,47 euro a tonnellata, al netto di ecotassa, benefit ambientale ed Iva. I conti sono semplici, perché la Saf nel 2020 ha emesso fatture sulla base di una tariffa di 138,68 euro a tonnellata. Quindi è necessario provvedere alla quantificazione del conguaglio tariffario, che per il 2020 è pari a 22,79 euro a tonnellata e per il 2021 a 23,10 euro a tonnellata. Questi importi vanno naturalmente moltiplicati per i quantitativi conferiti. Per quanto riguarda il 2022, la tariffa presentata, come riportato nella relazione di gestione al bilancio di esercizio di quell'anno (ed approvata dall'assemblea dei soci) è pari a 204,72 euro a tonnellata. Ma l'importo totale sulla base di quest'ultima tariffa sarà determinato in un successivo conguaglio. È una situazione che va assolutamente tenuta presente.
Verso l'assemblea dei soci
C'è un ulteriore elemento da considerare. Questo: al 31 dicembre 2023 le fatture della Saf emesse ai Comuni e non pagate determinano un totale di 14.470.680 euro. Si tratta del tema della morosità, che da anni incide. La sensazione è che Fabio De Angelis intenda andare fino in fondo nell'operazione trasparenza. E di conseguenza rendere noto l'elenco dei Comuni che devono corrispondere delle somme alla Società Ambiente Frosinone. Tornando al conguaglio di 14 milioni di euro, è già nei bilanci della Saf, che sono stati approvati dall'assemblea dei soci. E quindi dai Comuni. I sindaci conoscono la situazione: in questa fase si tratta di emettere le fatture e di stabilire le modalità di rateizzazione. Un percorso che la governance della Saf vuole condividere con i Comuni. Ma non si tratta di un passaggio obbligato. D'altronde che la mancanza (ormai da anni) di una discarica operativa nel territorio avrebbe comportato un aumento degli extracosti per i Comuni non soltanto era immaginabile, ma era stato previsto nei dettagli. Dal canto suo Fabio De Angelis ha voluto ricordare che la determinazione delle tariffe e quindi l'ammontare del conguaglio non sono operazioni di competenza dell'assemblea dei soci. E ieri ai fedelissimi il presidente della Saf ha affermato: «Francamente, considerando quello che sto ascoltando in questi giorni, sono io a chiedermi dove stavano i sindaci quando sono stati approvati i bilanci che già contengono il conguaglio». Sullo sfondo resta l'aria da resa dei conti tra Fratelli d'Italia e Lega. I consiglieri provinciali Andrea Amata e Luca Zaccari hanno attaccato «le formule consociative». Evidente il riferimento all'asse trasversale tra Fratelli d'Italia e Lega, anche sulla determinazione dell'attuale governance. Fabio De Angelis ha risposto per due volte augurandosi che l'assessore regionale della Lega Pasquale Ciacciarelli si faccia sentire in giunta regionale sul versante dei meccanismi di compensazione. In sede di assemblea dei soci non ci saranno votazioni perché nella sostanza bisognerà soltanto decidere su un piano di rateizzazione. Però è chiaro che sul terreno politico, peraltro in piena campagna elettorale, la situazione può assumere una piega diversa. Da resa dei conti nel centrodestra.
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