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La vicenda

Anziano sbranato dai pitbull. In aula sentito anche il Ris

Tre anni fa la morte del frusinate Americo Tullio. A processo il quarantaseienne proprietario dei cani. Confermata la presenza di Dna sul mantello degli animali

Americo Tullio

La vittima Americo Tullio

Ad aprile del 2021 il ritrovamento del corpo senza vita dell'ottantenne Americo Tullio in un terreno tra Morolo e Ferentino, dove era andato a raccogliere asparagi. Corpo sul quale erano state subito trovate ferite compatibili con morsi di cani. A processo con l'accusa di omicidio colposo è finito un quarantaseienne di Morolo, proprietario di due cani, razza pitbull. Non avrebbe custodito con le dovute cautele gli animali.

Nell'udienza di ieri, nel tribunale di Frosinone, è stato ascoltato un colonnello del Ris, il quale ha confermato la presenza di Dna sul mantello dei due cani, corrispondente a quello del cadavere. Altri due testi sono stati sentiti ieri. Un uomo che stava raccogliendo gli asparagi e che ha confermato di aver incontrato Tullio e il comandante di stazione di Morolo, all'epoca dei fatti, il quale ha svolto la prima attività di sopralluogo dopo la segnalazione del rinvenimento del corpo senza vita del pensionato. La prossima udienza è stata aggiornata al 10 giugno per sentire il medico legale riguardo le cause della morte di Tullio. Da chiarire se i morsi rinvenuti sul corpo del frusinate siano compatibili anche con quelli di cinghiali o altri animali. La difesa punta anche sul fatto che vada chiarito se l'aggressione dei cani sia avvenuta prima, e quindi ne abbia provocato il decesso, o dopo la morte dell'uomo.

Il corpo senza vita del pensionato è stato rinvenuto tre anni fa, in località Schina, dove era andato in cerca di asparagi. A contattare i soccorsi alcuni cittadini che avevano notato il corpo di Tullio a terra in un terreno.
Da un primo esame esterno sono emersi segni compatibili con morsi di cani sul corpo del frusinate. E proprio due pitbull, di proprietà di un uomo che vive poco distante dall'uliveto dove è stato trovato il cadavere, erano stati prelevati subito dopo la tragedia, per effettuare esami, per trovare eventuali tracce umane. A processo, dunque, è finito il proprietario. Ha scelto di essere giudicato con il rito ordinario. Per la su difesa si è rivolto all'avvocato Mario Cellitti.

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