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Il caso

Incarico affidato allo studio dove lavora suo figlio. Conflitto d'interessi, monito Anac

L'Autorità anticorruzione censura l'affidamento a un geometra dei lavori al centro sportivo “Tirocannone”. Sotto accusa l'ex dirigente dell'ufficio tecnico

Incarico affidato allo studio dove lavora suo figlio. Conflitto d'interessi, monito Anac

L'ingresso di Palazzo Sciarra, a Roma, sede dell'Anac

Un affidamento viziato da un conflitto d'interesse, anche se solo potenziale. Così l'Anac è intervenuta sul Comune per censurare un incarico professionale affidato dall'ex responsabile dell'ufficio tecnico municipale, non più in servizio dal primo gennaio scorso, allo studio di un geometra.

La vicenda ha inizio poco più di un anno fa, quando l'Autorità nazionale anticorruzione riceve una segnalazione circa l'affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva, della sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione delle opere, della direzione dei lavori e della contabilità per l'intervento di adeguamento tecnologico della struttura tensostatica del centro sportivo polifunzionale "Tirocannone", incarico assegnato dal dirigente dell'ufficio tecnico comunale a uno studio di ingegneria il cui amministratore unico è un geometra della zona.

E qui l'Anac rileva il possibile conflitto d'interessi: "Il responsabile dell'ufficio tecnico - scrive l'Autorità anticorruzione in una comunicazione al Comune - avrebbe affidato alcuni incarichi professionali, a partire dal 2019, al geometra presso il cui studio lavorerebbe il figlio". Da qui la richiesta "di fornire la documentazione relativa agli affidamenti assegnati allo studio professionale del geometra" e "di chiarire le modalità tramite cui si è deciso di assegnare detti affidamenti al citato studio professionale".

Documenti e spiegazioni che il Comune ha fornito a stretto giro, sostenendo che al geometra era stato affidato un solo incarico nell'ambito del normale criterio di rotazione tra i professionisti accreditati e che questo riguardava comunque il geometra e non lo studio d'ingegneria di cui quest'ultimo risultava amministratore. E ha inviato all'Anac le fatture liquidate al professionista incaricato: due di circa 2.500 euro ciascuna.

Giustificazione che però non ha convito l'Autorità, che ha sentenziato: "In esito all'istruttoria espletata, è emersa la sussistenza di rapporti di lavoro tra l'affidatario e il figlio del Rup (il responsabile unico del procedimento, ovvero l'ex dirigente dell'ufficio tecnico, ndr) e, di conseguenza, un conflitto di interessi, seppure soltanto potenziale, in capo al Rup stesso, che avrebbe dovuto chiarire tale circostanza e, nel caso, astenersi. Infatti, pur essendo stato affidato l'incarico ad un soggetto giuridico diverso dalla società di ingegneria, continua comunque a permanere un collegamento tra il figlio del Rup, dipendente della predetta società, e l'affidatario stesso".

Il procedimento di vigilanza avviato dall'Anac si è concluso con un ammonimento formale al Comune a "uniformarsi alle indicazioni rese dall'Autorità" e a "tener conto, anche per future procedure di aggiudicazione, di quanto rilevato".
Un "cartellino giallo", insomma, che il sindaco Gianpio Sarracco incassa con una certa filosofia: «Abbiamo accolto l'invito dell'Anac e ci siamo subito adeguati, anche se l'istruttoria ha riguardato un conflitto d'interesse solamente potenziale. In questi anni abbiamo avuto numerose segnalazioni all'Autorità anticorruzione e ne siamo usciti sempre a testa alta».

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