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La situazione

Rifiuti, Fabio De Angelis: «Non è ammesso fare demagogia»

Il presidente della Saf in contropiede: i costi del conguaglio sono a conoscenza di tutti i Comuni

fabio de angelis

Il presidente della Saf Fabio De Angelis

«Comprendo le esigenze di visibilità degli amici della Lega in vista della prossima campagna elettorale delle europee ma su temi così importanti non è ammesso fare demagogia. Si confonde l'azione politica con l'amministrazione di una società che, seppur partecipata da enti pubblici, deve rispondere a criteri di legge ed agli interessi della società». Così Fabio De Angelis, presidente della Società Ambiente Frosinone. Il quale torna sulla questione del conguaglio da 14 milioni di euro. Così: «I costi che abbiamo comunicato ai Comuni soci sono "fatture da emettere", sono stati approvati dalla Regione Lazio nella determina G02483 del 24 febbraio 2023, a conoscenza di tutti i Comuni. E sono il consuntivo dei costi sostenuti per il trattamento dei rifiuti nel 2020».

Aggiunge il presidente della Saf: «Abbiamo dovuto confrontarci con la Regione Lazio per trovare una soluzione agli effetti della sentenza del 6 dicembre 2023 del Consiglio di Stato, con cui è stato bocciato il sistema degli impianti minimi introdotto da Arera. La Regione Lazio approva il costo non solo alla discarica, come erroneamente sostenuto dagli amici della Lega, ma la tariffa di accesso all'impianto Tmb della Saf spa di Colfelice».

Il ragionamento di Fabio De Angelis è così sintetizzabile: il conguaglio di 14 milioni di euro è già nei bilanci della Saf, che sono stati approvati dall'assemblea dei soci. E quindi dai Comuni. Vuol dire che i sindaci conoscono la situazione. In questa fase si tratta di emettere le fatture e di stabilire le modalità di rateizzazione. Un percorso che la governance della Saf intende condividere con i Comuni.

Dichiara quindi Fabio De Angelis: «Non abbiamo annunciata alcuna strategia. Lo faremo alla prossima assemblea dei soci della Saf e dopo esserci confrontati con la Regione Lazio. La nota inviata ai Comuni e presentata alla stampa è una doverosa operazione di trasparenza al fine di consentire ai Comuni soci la valutazione di una proposta di rateizzazione da sottoporre all'assemblea convocata il prossimo undici marzo». Conclude il presidente della Saf: «L'invito che rivolgo all'assessore Pasquale Ciacciarelli, unico rappresentante nella giunta regionale della nostra provincia, è quello di attivarsi, dopo oltre un anno di amministrazione, affinché la Regione Lazio indichi sistemi compensativi per il nostro territorio e dia impulso alla pianificazione territoriale necessaria ai nuovi impianti di trattamento e smaltimento». È la seconda volta in pochi giorni che il presidente della Saf Fabio De Angelis auspica un intervento dell'assessore Pasquale Ciacciarelli, che è della Lega.

Fin troppo evidente che in corso c'è pure una partita a scacchi sul piano politico con il Carroccio. In ogni caso è sulla questione del conguaglio che focalizza l'attenzione il presidente della Saf Fabio De Angelis. Il punto di partenza del ragionamento è che la tariffa applicata nel 2023 è quella approvata dalla Regione Lazio con una determinazione dello scorso anno. E che tale tariffa è stata definita sulla base dei costi a consuntivo del 2020. Quindi già noti ai sindaci. A questo punto non resta che attendere la riunione del prossimo undici marzo per capire quello che potrà succedere.

Sul piano tecnico-operativo ma pure sul versante politico. Nella consapevolezza che in ogni caso saranno della Regione Lazio le scelte più importanti. Non soltanto per quel che concerne la determinazione della tariffa ma anche e soprattutto sulle decisioni da prendere sulla discarica. E sul tema dell'impiantistica, De Angelis ha detto alla riunione degli Stati Generali di novembre: «Oggi si parla tanto (giustamente) di economia circolare e di transizione ecologica ed energetica. Il paradosso, però, è che molti di quelli che sostengono queste tesi hanno poi posizioni contrarie agli impianti di trattamento. Parliamoci chiaro: non esiste economia circolare senza impianti di trattamento. Nel Lazio da anni pesa la situazione di Roma. Abbiamo avuto sindaci della Capitale che pensavano che tutto si potesse risolvere con la sola raccolta differenziata. Diciamo che determinate scelte sono state "pagate" da tutte le altre province. A cominciare da quella di Frosinone».

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