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Il caso

Ingresso libero al “mostro”. L'ex Tomassi fa paura

Il lucchetto non c'è più e il cancello resta aperto. All'interno degrado e spaccio di droga. Residenti indignati

Ingresso libero al “mostro”. L'ex Tomassi fa paura

Il cancello d'ingresso del centro Serapide non ha più il lucchetto e resta aperto

Movimenti all'interno dell'ex Tomassi con schiamazzi e cancello aperto. I residenti di via Buozzi hanno constatato con i loro occhi che la cancellata posta all'ingresso del centro Serapide non ha alcun lucchetto. Con molta probabilità quello che c'era è stato forzato e rotto, tanto che l'entrata resta aperta. Il cancello, infatti, è soltanto accostato e se ci si avvicina si nota che è possibile accedere all'interno del "mostro di cemento" con molta facilità, senza dover scavalcare o aprire un varco nella rete di recinzione. Chi vuole entrare lo fa senza problemi, con l'accortezza però di accostare le ante del cancello così da non destare sospetti nei residenti della zona e nelle forze dell'ordine.

Una situazione che va avanti da molto tempo: manca il lucchetto, l'accesso all'ex Tomassi è di fatto libero di giorno e di notte, non è garantita la sicurezza né si sa con precisione cosa accade all'interno del centro commerciale mai completato, mentre i residenti sono impauriti e indignati.
L'incompiuta è divenuta negli anni un ricettacolo di rifiuti, un luogo di spaccio frequentato per lo più da delinquenti e tossicodipendenti. Eppure ancora oggi non è dato sapere se esiste un progetto di rigenerazione urbana per porre fine a tale scempio; un paio di anni fa la società Mad Srl ha provveduto alla pulizia dell'area e al ripristino della recinzione, poi più nulla.

Il "mostro di cemento" è sempre lì, teatro di morte e di criminalità, ma nessuno fa nulla neanche per rimettere il lucchetto al cancello d'entrata. È più semplice voltare la testa dall'altra parte e pensare che il disagio legato alla presenza dell'ex Tomassi esiste ormai da decenni e che quindi non resta che rassegnarsi al suo degrado.
I cittadini della zona, però, non ci stanno: non vogliono continuare a vivere a contatto con i rifiuti che vengono abbandonati nel centro Serapide.

Famiglie stanche di vivere con la vegetazione spontanea che invade la strada e che nessuno si occupa di tagliare. Così torna in auge l'idea di costruire un muro attorno al mastodontico complesso edilizio per non permettere a nessuno di entrare. E con telecamere puntate sull'unico accesso che rimarrebbe per poterlo controllare h24. 

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