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L'accusa

Inquinamento. Per Fare Verde Ceccano ha violato le direttive Ue

«La centralina Arpa ha registrato 36 superamenti dei valori al 17 febbraio». Immediata la precisazione dell'assessore all'ambiente Riccardo Del Brocco

centralina arpa ceccano

La centralina dell'Arpa Lazio nei pressi della Stazione di Ceccano

«L'Italia, con l'inquinamento dell'aria da Pm 10 registrato a Ceccano nel 2024, ha già violato la Direttiva europea CE/2008/50. Dopo 47 giorni dall'inizio del 2024, sono già 36 i superamenti della soglia per le Pm 10, sufficienti a stabilire che il limite previsto nell'allegato XI della Direttiva CE/2008/50 è stato superato rispetto alla media calcolata per l'anno civile». Inizia così una nota di Fare Verde della provincia di Frosinone, in cui praticamente si attribuisce a Ceccano la responsabilità nazionale per le violazioni dell'articolo 13 comma 1, "Valori limite e soglie di allarme ai fini della protezione della salute umana", della citata direttiva europea.

Un'accusa pesantissima lanciata al Comune dall'associazione ambientalista, che prosegue: «La centralina dell'Arpa installata a Ceccano ha già registrato 36 superamenti dei valori limite di 50 µg/m3 per le Pm 10 al 17 febbraio, violando senza alcun dubbio la Direttiva europea. È chiaro che l'Italia non ha adottato in tempo utile le misure necessarie per eliminare l'inquinamento atmosferico, quindi non c'è stato contrasto efficace per i superamenti dei valori limite stabiliti per le Pm10 dall'allegato XI della Direttiva 2008/50. Superamenti che continuano in modo inarrestabile e dannoso per la salute dei cittadini. Nei fatti - specifica Fare Verde - l'Italia ha superato i valori fissati per il particolato (Pm 10), in modo sistematico e continuo violando così l'articolo 13 e l'allegato XI della direttiva 2008/50; non ha adottato misure appropriate per garantire il rispetto dei valori limite, violando l'articolo 23 c. 1; è venuta meno all'obbligo sui piani per la qualità dell'aria che prevedono misure adeguate, affinché il superamento dei valori sia il più breve possibile. A quanto pare dopo quattro anni, da quando venne emessa la sentenza della Corte C644/18, in Ciociaria non è stato compreso che il piano di risanamento della qualità dell'aria della Regione Lazio non è efficace, anzi non funziona affatto. Fare Verde, in tempi non sospetti, ha inviato una nota al Comune di Ceccano per capire che cosa avesse fatto per proteggere la salute dei cittadini, ma nessuno ha risposto».

La replica
Immediata la risposta dell'assessore all'ambiente Riccardo Del Brocco: «Ci siamo sgolati con decine di comunicati sull'elencare le misure messe in campo e per raccontare che cosa stiamo facendo, ma pare che alcuni "ambientalisti", proprio facciano fatica a leggere e comprendere. Fare Verde parte dall'Europa, passa per l'Italia e arriva a offendere Ceccano, cosa che non consento. Perchè si può attaccare anche il sottoscritto, ma bisogna portare rispetto alla nostra città per la sua storia millenaria e le battaglie a tema ambientale che da sempre portiamo avanti. Tornando alla questione sforamenti, viviamo in una zona che ha problemi legati alla conformazione del territorio, i dati sono circoscritti a una piccola porzione, derivanti per la quasi totalità da impianti di riscaldamento privati e con rilevazioni alterate per un'ubicazione infelice della centralina Arpa. Quando ci furono i campionamenti in varie zone, il risultato fu diverso e non allarmante». Del Brocco conclude con alcune domande: «Quali interessi ha Fare Verde nell'additare così la città di Ceccano? Perché questa acredine? Che cosa vuole ottenere? Di certo, non consentiremo a qualche sedicente ambientalista di prendere visibilità sulla pelle dei nostri concittadini. Pertanto, qualora si continuasse con le invettive, non replicheremo più. Certi del buon lavoro che stiamo svolgendo, in quanto i 120 sforamenti del 2011 sono stati abbattuti di oltre un terzo arrivando agli 80 attuali. Ma sono processi lunghi, che richiedono appositi interventi. Ci dispiace che un'associazione seria come Fare Verde, mentre in altre zone di Italia si dimostra attiva e propositiva, qui praticamente si segnal per questi attacchi. Speriamo si ravveda, altrimenti da "Fare Verde" a "fare ridere" il passo è breve».

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