L'idea
19.02.2024 - 15:33
Un sistema ferroviario del basso Lazio per fini commerciali, turistici, ambientali e di trasporto.
La proposta è sul tavolo del presidente della Regione Francesco Rocca e a consegnarla è stata, nei giorni scorsi, l'eurodeputato della Lega Maria Veronica Rossi.
«L'idea ambiziosa - ha detto l'onorevole Rossi - sarebbe quella di riproporre, con un investimento di lungo termine certamente, un collegamento tra le aree interne e i grossi centri sul modello delle vecchie ferrovie vicinali e di creare un reticolo ferroviario, integrato con le reti già esistenti, tra i principali centri del basso Lazio per esigenze di trasporto quotidiano, per il turismo e per alleggerire le strade dal traffico merci, contribuendo al contempo a rendere più sicure le principali vie di comunicazione. Il modello da replicare e anche da migliorare potrebbe essere quello della Lombardia dove il treno viene utilizzato a mo' di metropolitana, considerato anche che la frequenza delle corse è elevatissima e i costi per l'utenza sono anche relativamente bassi. Si tratterebbe di collegare tra loro i maggiori centri delle province di Frosinone e Latina, con fermate intermedie tipo metropolitana, e di riproporre, poi, il collegamento Frosinone - Fiuggi - Roma delle vicinali. Ad alcuni potrebbe sembrare anacronistico e velleitario, ma, per me, sarebbe un ritorno al futuro».
Un progetto che richiederebbe un investimento imponente. «Questo è evidente, ma bisognerebbe metter sul piatto della bilancia anche i benefici. Pensiamo alla facilità di spostamento dell'utenza, pensiamo alle opportunità turistiche con un nuovo turismo veramente sostenibile, per raggiungere sia destinazioni note sia fuori dai classici circuiti, un turismo slow che sta tornando di moda proprio in questi ultimi anni, unendo il vantaggio della lentezza negli spostamenti a quello dell'ecosostenibilità, riscoprendo le bellezze del nostro territorio e contribuendo a rendere il viaggio stesso un'esperienza indimenticabile. In un reticolo ferroviario ramificato aumenterebbe la connettività delle aree interne e più svantaggiate con i centri più importanti, senza contare i vantaggi sulla sicurezza dei trasporti e sui benefici ambientali, riducendo il numero dei mezzi circolanti».
La mobilità, infatti, è un aspetto fondamentale per la vita di un cittadino e favorire l'accesso al trasporto pubblico porta a una riduzione degli impatti sull'ambiente. È ormai dato per assunto nel dibattito e nelle politiche pubbliche che il presente e il futuro della mobilità, soprattutto a medio e lungo raggio, debba essere garantito principalmente dai sistemi ferroviari. Lo spostamento attraverso i treni, infatti, rappresenta il tipo di spostamento più sostenibile dal punto di vista ambientale, e può rappresentare anche un importante fattore di inclusione sociale.
La presenza di una stazione su un determinato territorio ha un ruolo anche dal punto di vista socio-economico. Si tratta di un aspetto evidente anche all'interno della classificazione delle aree interne dove una delle caratteristiche chiave dei comuni polo risulta proprio la stazione dei treni che deve essere almeno di tipo silver, ovvero con impianti di dimensioni medie dotate unicamente di servizi regionali caratterizzati da elevate frequentazioni oppure stazioni e fermate con passaggi consistenti e servizi per la lunga, media e breve percorrenza.
L'accessibilità delle stazioni ferroviarie è, infatti, un tema importante, strettamente connesso alla marginalità di migliaia di comuni italiani. Come per altri mezzi di spostamento, si tratta di aspetti rilevanti sul piano della pianificazione territoriale e la facilità di accesso incide in modo importante sulla qualità della vita di una comunità e sulla competitività del suo settore produttivo. La facilità con cui si possono raggiungere le infrastrutture di mobilità è data da due elementi principali: l'accessibilità (la capacità di arrivare alla stazione entro un tempo massimo) e la prossimità (la presenza o meno di un'infrastruttura entro un certo tempo).
Queste due caratteristiche sono legate a differenti interventi di politica pubblica che possono essere messi in atto sul territorio. Nel primo caso infatti è necessario un potenziamento dei collegamenti di rete stradale con la stazione stessa, mentre nell'altro risultano cruciali investimenti sulla costruzione dell'infrastruttura.
Secondo un recente report di Openpolis, in un'analisi sull'accessibilità, Istat ha preso in considerazione 258 stazioni ferroviarie in cui è previsto il servizio passeggeri e in cui passano treni regionali o a lunga percorrenza: 35,7 milioni di italiani vivono in zone del Paese in cui è sia facile sia rapido il raggiungimento dell'infrastruttura su rotaia. Parliamo del 61% della popolazione italiana. Sono invece il 17,2% le amministrazioni distanti ma molto ben collegate alla rete (accessibili ma non prossime).
Le aree più critiche nel Paese sono però quelle in cui la ferrovia non è né accessibile né prossima. Sono 2.599 i comuni, il 32,8% circa delle amministrazioni italiane. In quei territori vivono circa 6,8 milioni di persone, pari all'11,6% della popolazione. Sono 4 le regioni italiane in cui più della metà dei comuni risulta in zone in cui la ferrovia non è né accessibile né prossima. Si tratta di Abruzzo (53,8%), Molise (53,7%), Valle d'Aosta (52,7%) e Basilicata (52,7%). Si verifica un'incidenza minore invece in Lombardia (20,7%), Veneto (18,8%) e Umbria (13%).
A livello più locale, la provincia con la quota maggiore di comuni lontani dall'accesso ferroviario è Nuoro (82,4%), seguita da Chieti (73,1%), Rieti (71,2%) e Enna (70%). Se si considera la quota di popolazione, la prima provincia rimane sempre Nuoro (l'87,3% vive in comuni distanti da stazioni) poi Enna (64%), e Rieti (42,5%).
«Nel solo Lazio - conclude l'onorevole Maria Veronica Rossi - il 42% dei comuni ha una rete ferroviaria non accessibile e neanche prossima, va da sé che un progetto del genere ha una valenza di carattere anche sociale ed economico. Ripeto si tratta di un investimento di lungo termine non sostenibile dalla sola Regione, ma con un aiuto dello Stato, ma dall'altissima valenza e valore».
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