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Il caso

Zio Peppuccio. La procura studia come muoversi

La lettera anonima ha riacceso le speranze della famiglia. Dovrà essere individuato il punto indicato dalle coordinate gps. Poi si passa all'attendibilità della stessa missiva

Zio Peppuccio. La procura studia come muoversi

Zio Peppuccio, la battaglia va avanti. La lettera anonima fatta recapitare alla redazione del Messaggero di Frosinone ha riacceso le speranze e ieri, dopo il confronto tra la procura e il legale della famiglia Ruggiero, la certezza di voler andare fino in fondo per trovare i resti di zio Peppuccio si è fatta più solida. Una decina di giorni fa una lettera anonima - poche righe battute a macchina - ha di fatto riacceso i riflettori su un caso destinato a diventare un cold case, sebbene la famiglia e in primis il figlio Antonio con l'associazione Penelope, non abbiano mai gettato la spugna, continuando sempre a cercare il corpo dell'anziano scomparso dall'altopiano di Vallaurea - sulla montagna tra Coreno Ausonio e Vallemaio - il 15 maggio 2011, quando aveva 83 anni.

Con evidenti difficoltà motorie, Giuseppe Ruggiero (da tutti chiamato zio Peppuccio) si è allontanato durante la commemorazione dei caduti di tutte le guerre presso il monumento di Marinaranne, a cui aveva partecipato l'intera comunità. Ponderose le ricerche, con l'impiego anche di cani molecolari ma nulla. Poi, a dicembre scorso, la dichiarazione di morte presunta. Ora la lettera ha rimesso tutto in moto.

Ricordiamo che i piani su cui muoversi sono due: quello legato alle ricerche dei resti e quello di una possibile istanza di riapertura del caso (a cui la difesa sta lavorando). Si parte dal primo. In quelle poche righe battute a macchina, elementi preziosi: innanzitutto le coordinate gps per trovare i resti dell'anziano, poi alcune parole come "non in superficie", "branco di cani" o "pastori" che potrebbero offrire una direttrice importante.

Proprio dalle coordinate gps la procura intende ripartire. Dopo l'acquisizione della missiva, il procuratore facente funzioni Alfredo Mattei ha subito delegato l'Arma di individuare il punto indicato dalle coordinate: già questo potrebbe offrire almeno un paio di elementi chiave. Il primo legato all'attendibilità stessa dell'autore della lettera; il secondo alla circoscrizione dell'area, per comprendere anche se sia stata già battuta. L'avvocato Emanuela Di Marco, dopo la riunione di ieri mattina, è apparsa speranzosa «per l'atteggiamento positivo della procura, che si è detta propensa nel procedere in alcuni accertamenti preliminari».

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