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L'analisi

Monti Lepini vietata ai mezzi pesanti. Soluzioni allo studio

Sui percorsi alternativi necessari confronti con Consorzio e Comuni. Controlli sulle emissioni delle caldaie, si accelera per l'incarico alla società

Monti Lepini vietata ai mezzi pesanti. Soluzioni allo studio

Un'immagine del traffico sulla strada dei Monti Lepini

La chiusura del tratto urbano della Monti Lepini al traffico dei mezzi pesanti è sul tavolo del sindaco Riccardo Mastrangeli. Un argomento serio e complesso, che si snoda lungo un percorso fatto di normative e competenze giuridiche. Ecco perché il primo cittadino vuole studiare e approfondire il tema nei minimi dettagli, senza sbagliare nulla.

Il percorso alternativo
È evidente che i mezzi pesanti dovranno passare altrove qualora davvero ci sarà il divieto di transitare nell'area di competenza del Comune capoluogo. E questo vuol dire inevitabilmente deviarne il traffico verso l'area industriale, l'Asse attrezzato. Il che comporta la necessità di avviare dei confronti con il Consorzio industriale regionale unico e con i diversi Comuni che comunque insistono nella zona: Patrica, Ferentino, Supino. Per certi versi anche Morolo e Sgurgola. Inoltre su un argomento così importante è probabile che Mastrangeli intenda relazionarsi altresì con la Regione Lazio. Nei mesi scorsi era stata avanzata l'idea di realizzare una strada alternativa vicino all'area dell'ex Permaflex. Per evitare cioè di spostare il problema su altre arterie. Una soluzione che richiede tempo. Adesso però la situazione è cambiata, specialmente dopo la pubblicazione del rapporto "Mal'Aria 2024". Frosinone è il capoluogo di provincia italiano con più sforamenti (70) relativamente ai limiti delle polveri sottili.

Controlli sulle caldaie
Nella conferenza stampa di sabato scorso Mastrangeli è stato chiarissimo: «Controlli più incisivi ed implementati sulle emissioni di caldaie (1.592 quelli effettuati nell'ultimo periodo) e, in presenza di altre modalità di riscaldamento, sulle biomasse legnose, tramite anche le pattuglie dedicate della polizia locale». Il sindaco ha annunciato che il Comune attiverà una convenzione con una società di servizi per il monitoraggio delle caldaie e tutte le emissioni che vengono dalle abitazioni private. E che i controlli si estenderanno anche agli uffici pubblici e alle scuole. Affermando: «Su questo avremo una tolleranza zero». Proprio in queste ore si sta definendo l'individuazione della società che dovrà occuparsi di tale aspetto. Anche perché in ogni caso la fase del singolo controllo va preparata e in ogni caso annunciata ai diretti interessati.

I limiti di velocità
Ore decisive per le ordinanze con le quali la Polizia Locale definirà i limiti di velocità a 30 chilometri all'ora in alcune strade del capoluogo. In via Puccini e in via Fontana Unica i cartelli ci sono già. La sensazione è che saranno previsti in tempi rapidissimi anche in via Mola Vecchia, considerando la presenza di due Parchi: La Fontaine e il Matusa. Mastrangeli ha fatto espresso riferimento ai parametri che riguardano la presenza di scuole, chiese, ospedali e cliniche. Oltre alle strade dove c'è un tasso di incidentalità maggiore. Citando una recente circolare del Ministero dei Trasporti per la presenza di altre situazioni: assenza di marciapiedi, restringimenti stradali, frequenza di ingressi e uscite carrabili da fabbriche, stabilimenti e parchi gioco. Diversamente dalla previsione delle "Zone 30", i limiti di velocità possono essere stabiliti con delle semplici ordinanze. Ma ci sono pure altre strade nelle quali si interverrà in tal senso: via Marittima, Corso Lazio, viale Grecia, la strada di collegamento tra via Pierluigi da Palestrina e via Le Rase, via San Giuseppe.

I blocchi simultanei
C'è un elemento che rimane troppo spesso sullo sfondo su un tema così importante: la necessità che alcune iniziative (dai blocchi del traffico ai controlli) siano organizzati da più Comuni. Come accaduto la volta scorsa per Frosinone e Ceccano. Sotto questo punto di vista il progetto del Grande Capoluogo andrebbe attuato nella sua dimensione territoriale per mettere in atto politiche più incisive sul versante del contrasto all'inquinamento ambientale. Sia perché un fattore atmosferico come il vento ha una sua incidenza. Sia perché altrimenti si corre il rischio di spostare soltanto il traffico da una zona all'altra.

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