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La giornata

La corsa di Elly Schlein: «Cassino è un simbolo»

La segretaria dem dà il via alla campagna per le europee. Dagli asili nido al lavoro dignitoso. E non mancano gli attacchi a Meloni

La corsa di Elly Schlein: «Cassino è un simbolo»

Il sindaco di Cassino Enzo Salera insieme alla segretaria nazionale del Pd Elly Schlein FOTO MASSIMO SCACCIA

La lunga corsa del Partito democratico verso Bruxelles parte da una città che è «simbolo di rinascita». Il che suona un po' come una metafora per un partito rinnovato, che vuole spogliarsi del saio del penitente, consapevole di aver smarrito l'orientamento dalla sua vocazione originaria. E il cui volto viene scolpito, parola dopo parola, dalla segretaria nazionale Elly Schlein. Che parla di «coesione nazionale», di «giustizia sociale e giustizia climatica», di «salario minimo».

La lunga e complessa giornata della pasionaria dem comincia alle 11, in piazza Toti, per onorare le vittime dell'Olocausto: «Oggi siamo qui a Cassino per ricordare le vittime della Shoah, il più grave crimine della storia dell'uomo». Fa sue le parole del presidente della Repubblica a Sergio Mattarella e afferma: «È un passato da non dimenticare che possa insegnarci qualcosa sull'impegno quotidiano per rinsaldare i valori della nostra Costituzione». Ad accoglierla, il sindaco Enzo Salera, la coordinatrice nazionale Pd Marta Bonafoni e il segretario regionale Daniele Leodori. Oltre che l'assessore alla Cultura e dirigente nazionale dem Danilo Grossi, regista dell'appuntamento cassinate.

Il convegno
Dopo pochi minuti, il corteo si sposta pochi metri più avanti, all'Aula Pacis, per il convegno "L'Europa che vogliamo". È qui che Schlein ricalibra la bussola dei democratici sui punti cardinali di un'Europa «sociale, verde e giusta». Entra tra gli applausi della comunità dem cassinate, che ha gremito il teatro dedicato alla pace. C'erano poi tutti i vertici provinciali: dal presidente regionale Francesco De Angelis, al segretario della federazione Luca Fantini, fino alla consigliera regionale Sara Battisti. «Abbiamo voluto cominciare da qui il nostro viaggio per costruire l'Europa che vogliamo: vera, sociale e giusta. E nella Giornata della Memoria non può che essere anche un'Europa che non dimentica, che fa vivere quella memoria ogni giorno come elemento di impegno quotidiano per rinsaldare i valori democratici della nostra Costituzione che ancora va pienamente attuata», dice la segretaria dal palco. Aggiunge: «L'Europa troppo spesso è stata avvertita come lontana, invece, sappiamo che quello che si discute lì sono questioni legati alla nostra quotidianità: come migliorare la vita delle persone e del pianeta. Cassino è la prima tappa di questo cammino di confronto e di ascolto. La nostra è una proposta aperta rivolta a tutte e a tutti che si riconoscono in un'Europa aperta e prossima ai bisogni delle persone». Tornando alla città martire, prosegue: «Cassino è il dovere della memoria. È il ricordo doloroso, a ottant'anni dai bombardamenti che l'hanno distrutta e che hanno distrutto quell'abbazia diventata simbolo della devastazione di quella guerra. Ecco perché Cassino è stata la scelta naturale per iniziare un viaggio simbolico ma alto nei valori che continuano ad orientare il Partito democratico».

Si prende gli applausi, prende fiato, e torna a guarda il suo mac, dove ha scritto i suoi appunti virtuali per l'intervento. E parla di carceri: «La finalità deve essere la risocializzazione della pena. In Abruzzo abbiamo incontrato, in una struttura detentiva, chi organizza un corso di teatro. Bisogna che la Repubblica sostenga queste iniziative. Ribadisce «l'importanza di dare strumenti, per evitare che le persone ricadano nell'errore». Si tratta di un argomento a detta della segretaria dem «che è totalmente scomparso dal dibattito pubblico e parlamentare». Ancora: «Noi dobbiamo essere quel partito che pensa a come costruire un mondo migliore. Incontrando gli agenti della Polizia Penitenziaria mi ha detto: "Quando va in televisione parli anche di come sono le condizioni di lavori all'interno delle carceri, per chi ci lavora, non per chi ci vive"». Venendo all'immigrazione, dice: «Bisogna delineare con una visione europea le politiche migratorie, dove tutti gli stati membri condividano le regole dell'accoglienza. Siamo ancora molto lontani da questo quadro».

Prosegue: «Siamo qui a Cassino anche perché questa città è un simbolo di speranza e di rinascita. È l'esempio della fatica e dell'impegno delle persone che dal dopoguerra in poi hanno dato vita alla ricostruzione. Così come sulle macerie è stata ricostruita la stessa Unione Europea, quando con coraggio e visione paesi, le cui rivalità avevano lacerato il continente per secoli e prodotto la ceca follia dei due conflitti mondiali, ha prodotto integrazione, creando uno spazio di incontro e democrazia». Parla poi di «un grande piano industriale europeo. E che cos'è? È quello per cui il Pd si è battuto in questi anni. Il Next generationEu è un inizio di politica industriale europeo. E siamo noi quelli che si sono battuti per ottenere questi risultati. Facciamo in modo che questa parentesi non si chiusa, perché oggi il rischio che corriamo è questo».

In questa Europa c'è bisogno «di un nuovo modello di sviluppo, che attraverso l'innovazione e la ricerca metta in campo buona impresa e lavoro di qualità». Dopo aver biasimato la politica del governo Meloni, dal taglio dei fondi alla sanità alla «liquidazione» delle aziende di Stato, elogia il lavoro dell'amministrazione Salera: «Enzo, ci hai ricordato gli sforzi che stai facendo su quella che è la nostra ossessione: gli asili nido. Bisogna che siano realmente accessibili a tutte le bambini e i bambini d'Italia. Non può dipendere a quale territorio si nasce. Da lì deve partire un grande investimento sull'educazione come prima grande leva di emancipazione sociale. E in questa campagna per le europee lo dobbiamo dire: non è possibile che in questo Paese si paghino poco gli insegnanti. Noi appoggiamo caro sindaco il tuo sforzo sui nidi e appoggiamo te pienamente per un altro mandato perché sappiamo che hai lavorato bene. Siamo tutti al tuo fianco in questa sfida». E non manca di citare San Benedetto, patrono d'Europa: «Questa città è divenuta simbolo universale di pace, della sua forza paziente e tenace che sulle macerie ha ricostruito la città e l'abbazia, presidio millenario di cultura fondata da San Benedetto, patrono d'Europa. Un altro segno che richiama pace e ricostruzione. In fondo è questa la storia di Benedetto e dei suoi monaci, capace di unire sapere, lavoro e ospitalità».

Sottolinea il ruolo e il potenziale dell'Università di Cassino: «In questo territorio c'è l'Ateneo di Cassino che può e deve giocare una funzione preziosa nell'accompagnamento dei processi di investimento in competenze e saperi». Orgoglioso ed emozionato, invece, il sindaco Salera: «Parte da qui la campagna per le europe. Questo è un segno di grande attenzione per questa città che quest'anno celebra l'ottantesimo anniversario della distruzione e anche orgoglio da parte nostra per questa attenzione». Si sofferma poi sulle emergenze del territorio: «C'è una crisi importante nello stabilimento Stellantis di Cassino che ha portato alla riduzione costante del personale ad una conseguente ripercussione sul'indotto. Si tratta di una delle pagine più buie dell'economia del nostro territorio. Il problema del lavoro deve stare al centro della nostra attenzione e del nostro impegno. E poi, la sanità, con un ospedale, il nostro, in affanno per grave carenza di personale medico e paramedico».

Prosegue: «In questi anni l'impegno dell'amministrazione comunale, e del nostro partito, è stato volto ad ottenere significativi risultati per lo sviluppo della città. Quanto fatto è evidente agli occhi di tutti e mostra una nuova Cassino, proiettata nella dimensione di una città moderna. Consideriamo essenziale proseguire nel lavoro di riqualificazione dell'intera città». La giornata si è poi chiusa al Comune, in sala Restagno, dove Schlein si è confrontata con le parti sociali e le associazioni del territorio .

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