Spazio satira
La verifica
15.12.2023 - 16:00
«L'attività ispettiva effettuata ha consentito di verificare e riscontrare numerose rilevanti criticità/irregolarità con riferimento all'attività di approvvigionamento, tramite fornitura di presidi medici e prodotti sanitari, della farmacia ospedaliera dell'Asl di Frosinone».
È quanto contesta l'Anac, l'Autorità anticorruzione all'azienda sanitaria locale di Frosinone con la delibera numero 563.
Grazie all'utilizzo delle ispezioni della guardia di finanza, l'Anac rileva, superando le controdeduzioni della Asl, il «ripetuto utilizzo dei medesimi Cig (il codice identificativo di gara, ndr) per plurimi successivi affidamenti effettuati dall'Asl di Frosinone per acquisire le forniture di materiale sanitario per la Uoc Farmacia, anche ben oltre i limiti di importo e di durata della fornitura previsti dall'affidamento originario e anche con il coinvolgimento di operatori economici differenti dagli originari affidatari, con violazione delle norme afferenti alla programmazione degli acquisti e di quelle relative all'affidamento degli stessi; mancata acquisizione dei Cig, successivi all'affidamento originario, con elusione anche del sistema di contribuzione posto a carico dei soggetti pubblici e privati sottoposti alla vigilanza dell'Autorità; inadempimenti agli obblighi informativi verso l'Autorità inerenti al mancato invio dei dati sugli appalti di competenza, con riferimento ad alcuni Cig/SmartCig; mancato adeguato rispetto della disciplina sulla tracciabilità dei flussi finanziari di cui alla legge 136/2010».
Tutto è nato da un esposto che segnalava presunti illeciti presso la farmacia ospedaliera. Da qui si è attivata l'Anac.
L'Autorità ha trasmesso la delibera all'Asl «al fine delle valutazioni di competenza e per l'esame dei possibili correttivi in relazione ai profili di anomalia/irregolarità rilevati». Gli atti sono stati poi inviati all'ufficio vigilanza in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza «per i possibili approfondimenti».
Pesanti, infatti, le contestazioni che muove l'Anac. Su otto codici identificati di gara esaminati dalla guardia di finanza, ha calcolato che da un importo di affidamento iniziale di 145.578.04 euro si sia arrivati a 2.648.291,56 euro con un aumento percentuale del 1.819. Ci sono state spese anche di 872.516,68 euro a fronte di un affidamento iniziale di 5.423,28 euro. Tali gare per lo più hanno ad oggetto la fornitura di materiali monouso come camici e guanti oppure reti per ernia, tubi di aspirazione dei liquidi e kit per la produzione di plasma.
L'Anac contesta diverse violazioni. Sulla programmazione degli acquisti «emerge in maniera evidente - scrive l'Autorità - come la stessa Asl non avesse contezza, in termini effettivi ed attraverso una reale verifica dello stato dei contratti di fornitura in corso e/o terminati, delle necessità di approvvigionamento di beni». Da ciò, a cascata, deriva che «fossero messi in crisi» i principi della «tutela della concorrenza ed il divieto di frammentazione delle gare pubbliche».
Contestati «l'illegittimo frazionamento degli acquisti... senza che vi fosse un previo espletamento di alcuna procedura di gara» e «il mancato rispetto del principio della tutela della concorrenza». Inoltre l'Anac ricorda che l'uso di uno specifico Cig «permette di rendere trasparenti le operazioni finanziarie» in quanto collegato ad una sola procedura o affidamento. E, a ricasco, è stato contestato il mancato versamento del contributo all'Autorità nei casi in cui sarebbe stato necessario.
L'Asl si è difesa con delle controdeduzioni nelle quali sostanzialmente si è giustificata con la carenza di personale (anche per effetto dell'impossibilità di procedere ad assunzioni stante il prolungato commissariamento della sanità laziale) limitando così la programmazione, con l'emergenza pandemica e con il processo di informatizzazione dei magazzini farmaceutici.
Tuttavia, l'Asl ha provveduto a richiedere agli uffici interessati di rimuovere immediatamente le critcità e ad apportare i necessari correttivi.
Inoltre per quanto riguarda il frazionamento degli acquisti, l'Asl si è difesa sostenendo di aver sempre proceduto, anche nei casi di affidamento diretto, a consultare due o più operatori economici «a garanzia della partecipazione di un numero maggiore... nella totale trasparenza». Sulle proroghe, l'azienda sanitaria si è giustificata con la «urgenza di provvedere per "garantire la costante presenza dei beni necessari allo svolgimento delle attività" esigenza... spesso incompatibile con i tempi normativamente assegnati alle procedure di gara».
Tuttavia, per l'Anac risulta evidente come le «argomentazioni fornite dai responsabili delle strutture della Asl siano essenzialmente incentrate sulla rappresentazione di circostanze meramente fattuali, di natura generica e, in molti casi, comuni a molti ambiti della pubblica amministrazione quali, a titolo esemplificativo, la carenza di personale, l'ammissione più o meno esplicita di carenze organizzative dell'ente o le criticità organizzative dell'intero sistema sanitario regionale; in tal senso tali argomentazioni risultano non adeguatamente giustificative delle criticità rilevate».
Da qui le contestazioni, tanto più che - osserva ancora l'Anac - se fosse stata svolta una «efficace ricognizione delle proprie necessità di approvvigionamento» ciò avrebbe comportato il «far emergere le anomalie/criticità contestate... indirizzando l'amministrazione verso comportamenti consoni e rispettosi della disciplina normativa di riferimento».
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione